RNEWS - comunicati stampa
LAVORO: RUFFINO (FI), POCHE PAROLE PER LIQUIDARE 130 OPERAI
"Un laconico tavolo, quello che si e' tenuto oggi in Regione, in cui Comital rimarca la volontà di chiudere lo stabilimento di Volpiano, non avendo a oggi alcuna manifestazione di interesse concreta per una possibile acquisizione e ancor meno la volontà di proseguire nell'attività da parte del socio unico". Lo dichiara Daniela Ruffino, vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte a margine del tavolo, "sgomenta di fronte alla assoluta mancanza di dialogo che generi una seppur minima apertura per evitate i licenziamenti collettivi". "L'azienda chiusa - afferma Ruffino - perde giorno dopo giorno il suo valore, nonostante Comital nel mondo dell'alluminio occupi uno spazio importante; la perdita di produttività ed i troppi scarti, pare siano i motivi che hanno generato il declino. Regione e Governo si attivino per ricercare un compratore, conclude Ruffino, questa e' l'unica operazione che oggi può salvare i posti di lavoro, altrimenti gli unici a pagare un prezzo troppo alto sono gli operai".
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LAVORO: RUFFINO (FI), AGIRE PER EVITARE I LICENZIAMENTI COMITAL
"Il messaggio arrivato dai lavoratori di Comital e' chiaro: trovare una modalità per dialogare con la proprietà, tenere accesi i riflettori sugli oltre 230 lavoratori coinvolti. La politica agisca ora e ininterrottamente, con forza, con una strategia". Così Daniela Ruffino, vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte, a margine del presidio davanti allo stabilimento Comital a Volpiano. "Non possiamo - prosegue Ruffino - pensare che per Comital ci sia un finale già scritto. Il verdetto deve essere altro, questo e' il mandato che oggi al Presidio e' stato dato dai Sindaci e dai lavoratori e dai Sindacati alle istituzioni. La presenza delle lavoratrici della Savio oggi è un ulteriore segnale, si sfrutti il mese e poco più che rimane per evitare alla Comital quanto accaduto a Savio".
"Il messaggio arrivato dai lavoratori di Comital e' chiaro: trovare una modalità per dialogare con la proprietà, tenere accesi i riflettori sugli oltre 230 lavoratori coinvolti. La politica agisca ora e ininterrottamente, con forza, con una strategia". Così Daniela Ruffino, vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte, a margine del presidio davanti allo stabilimento Comital a Volpiano. "Non possiamo - prosegue Ruffino - pensare che per Comital ci sia un finale già scritto. Il verdetto deve essere altro, questo e' il mandato che oggi al Presidio e' stato dato dai Sindaci e dai lavoratori e dai Sindacati alle istituzioni. La presenza delle lavoratrici della Savio oggi è un ulteriore segnale, si sfrutti il mese e poco più che rimane per evitare alla Comital quanto accaduto a Savio".
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SICUREZZA: RUFFINO (FI): "OK ALLE STRADE SENZA BUCHE, MA BISOGNA CURARE ANCHE LA SICUREZZA CONTRO AGRESSIONI, FURTI E SPACCIO".
"La sindaca Chiara Appendino è ironica in un post su Facebook nel quale, annunciando i fondi per riparare le buche nelle strade della città, previene le critiche dicendo lei stessa: si lo so, c’è tanto altro da fare, ci sono altre priorità, le cose importanti sono altre, eccetera...In realtà concordo pienamente sul fatto che la manutenzione delle strade sia importantissima per rendere sicuri chi le percorre. Ritengo, però, che si debba abbinare a questo tipo di sicurezza anche un'altra forma di sicurezza".
Così Daniela Ruffino, vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte commenta le dichiarazioni della prima cittadina di Torino sulle risorse deliberate dalla Giunta comunale per sistemare la rete viaria cittadina.
"La sicurezza alla quale mi riferisco è ovviamente quella che tocca l'incolumità dei cittadini rispetto a furti, aggressioni, spaccio di droga, truffe agli anziani - aggiunge Ruffino - fenomeni che riguardano il capoluogo e l'intero territorio piemontese".
"Ecco perchè ritengo che , dalle risorse previste per il piano di recupero delle periferie se ne destini una quota maggiore per interventi mirati alla sicurezza rispetto a episodi criminali troppo diffusi, oltre alle seppur necessarie azioni di arredo e riqualificazione urbana".
"Per quanto riguarda invece i comuni del territorio metropolitano di cui Appendino è referente istituzionale - conclude Ruffino - la sindaca della Città metropolitana dia il via al più presto ad un confronto con Regione e Governo per trovare le risorse necessarie a "curare" sia la sicurezza delle strade sia quella dei cittadini dei Comuni di tutto il Torinese".
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BAITE E FABBRICATI RURALI, RUFFINO (FI): " LA POLITICA DELLO STOP AND GO, CON NUOVI TRIBUTI E BUROCRAZIA NON È UTILE AL RILANCIO DELL' ECONOMIA MONTANA"
"La montagna si tutela anche andando incontro alle esigenze della gente che la abita, compresi molti anziani, come i proprietari delle baite: spesso sono impossibilitati ad occuparsi delle pratiche e dei pagamenti relativi alla regolarizzazione dei fabbricati rurali e si vedranno così costretti all'abbattimento, depauperando irrimediabilmente il patrimonio storico e culturale delle nostre montagne".
E' la preoccupazione della vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Daniela Ruffino (FI), che sulla vicenda degli avvisi di pagamento inviati dall'Agenzia delle Entrate a migliaia di contribuenti proprietari delle baite e delle altre strutture interessate chiede "una ferma alzata di scudi da parte di Anci. In particolare Anci Piemonte deve far sentire la sua voce con più forza e continuità, così come Uncem. Per quanto riguarda la Regione mi farò portavoce dei tanti sindaci della Val Sangone e di altre zone che ho sentito in questi giorni, e coinvolgerò la Città Metropolitana".
"Le azioni che tutti - dai Comuni, alle associazioni culturali, alle categorie economiche- stiamo portando aventi da tempo e con fatica per la valorizzazione della montagna torinese e piemontese- aggiunge la vicepresidente dell'Assemblea regionale - rischiano di fallire se, dallo Stato, si esigono tributi eccessivi e si producono nuova burocrazia e costi per i cittadini. In molti casi si tratta di edifici pericolanti e in disuso, che rappresentano però le radici della nostra cultura: bisogna salvarli e con essi salvare il futuro della montagna".
"Si sospenda, dunque, la richiesta dei pagamenti e si provveda ad un serio esame della questione - conclude Ruffino - così da invogliare i proprietari a non abbattere le baite ma, anzi, a renderle nuovamente fruibili attraverso incentivi che si riveleranno preziosi per lo sviluppo dell'economia delle nostre montagne".