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L’onorevole Daniela Ruffino (Azione) nella Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza


DANIELA RUFFINO NELLA COMMISSIONE PER L’INFANZIA

Sono onorata di essere stata nominata nella Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, punto di riferimento importante su temi sensibili e delicati quali sono quelli relativi ai diritti dei bambini e dei ragazzi”. Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione-Italia Viva, che aggiunge: “E’ necessario porre questi temi al centro dell’agenda politica, alla Commissione spettano in particolare compiti indirizzo e di controllo sulla concreta attuazione di accordi internazionali e di leggi nazionali relativi ai diritti e lo sviluppo dei più giovani. Auspico la massima convergenza, perché si tratta di temi che non hanno colore politico. Salute, scuola, bullismo, cyberbullismo, diseguaglianze e divari territoriali, integrazione: sono tutte priorità su cui occorre fare fronte comune”.

LA COMMISSIONE

Nell’ attuale legislatura la Commissione si è costituita il 14 novembre 2018. È composta da venti deputati e da venti senatori nominati, rispettivamente, dal Presidente della Camera dei deputati e dal Presidente del Senato della Repubblica in proporzione alla consistenza numerica dei gruppi parlamentari, assicurando la rappresentanza di almeno un componente per ciascun gruppo. La Commissione ha compiti di indirizzo e di controllo sulla concreta attuazione sia degli accordi internazionali sia della legislazione interna, relativi ai diritti ed allo sviluppo dei soggetti in età evolutiva (bambini e adolescenti). Tali funzioni sono esercitate chiedendo informazioni, dati e documenti sui risultati delle attività svolte da pubbliche amministrazioni e da organismi che si occupano di questioni relative all’infanzia e all’adolescenza.




PNRR: RUFFINO, FITTO ANNUNCIA DEFINANZIAMENTO MA NON È SICURO?


     Ricapitolando: il governo Meloni ritiene di definanziare alcune opere previste dal Pnrr nel capitolo sulla prevenzione del dissesto idrogeologico, ma questa è solo la proposta che il governo italiano farà alla Commissione Ue. Nel caso dovesse essere accolta, ha spiegato Fitto, allora saranno attivate le risorse del Fondo di coesione. Siamo in presenza di un governo funambolico: annuncia che definanzia alcuni progetti, ma l’annuncio è sub judo e della Commissione.

     Ma qualcuno si è chiesto nel frattempo come i Comuni e le Regioni potranno onorare le fatture da pagare alle aziende che stanno eseguendo i lavori? Le stime dell’Uncem sulla necessità di attivare, presso la Cassa Deposito e prestiti, flussi finanziari per circa 20 miliardi, sono realistiche: i Comuni non posso anticipare le spese per cassa poiché per molti di essi significherebbe andare a sicuro default. Un pasticcio incredibile del governo, con i sindaci lasciati soli a fronteggiare buchi di bilancio pressoché certi o dispute giudiziarie onerosissime per i contribuenti. Su questa vicenda Meloni ha messo a rischio la reputazione dell’Italia e del governo


 

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