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GOVERNO: RUFFINO, ATTACCO MELONI A DRAGHI È DANNO A ITALIA
Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):
L’attacco della presidente Giorgia Meloni al suo predecessore Mario Draghi ha tutto l’aria di un fuoco di sbarramento preventivo. Draghi ha fatto molte meno foto di lei, e a casa ha portato risultati straordinari. Sempre che ci si intenda sulla casa: per Meloni la casa è quella sua, per Draghi la casa è l’Europa. L’Europa, grazie a lui e a von der Leyen, ha avuto una comune strategia vaccinale. Draghi ha portato l’Unione europea ad abbandonare ogni esitazione e a sostenere l’Ucraina con le armi e i soldi. Se fosse stato per gli alleati europei di Meloni, Putin starebbe abbeverando i cavalli a piazza San Pietro da un pezzo. Meloni teme Draghi ai vertici della Ue, questo è il punto. Ma con le sue parole ha fatto un danno enorme all’Italia.
RUFFINO, SALVINI-BABBO NATALE RENDE POSSIBILE PISTA BOB A CORTINA?
Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):
Come è possibile che la pista da bob a Cortina per le Olimpiadi del 2026, ritenuta opera impossibile da realizzare nei tempi previsti dal Cio e nel rispetto del ripristino ambientale, è diventata improvvisamente un’opera fattibile, in tempi certi e senza spese multimilionarie? È stato forse sostituito il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e al suo posto nominato Babbo Natale o il mago di Aversa?
SANITÀ: RUFFINO, DA MELONI PAROLE, PER CITTADINI CURARSI È UN LUSSO
Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):
Alla presidente Meloni i collaboratori descrivono un quadro della sanità lontano dalla realtà. Il governo non ha dato le risorse minime necessarie alle Regioni per salvaguardare il livello minimo di assistenza. L’incremento del fondo per 4 miliardi non copre minimamente il surplus di spesa dei due due anni di pandemia. Quanto alle liste di attesa, Meloni ha idee molto vaghe. Non sa che da circa 15 anni le aziende ospedaliere non fanno assunzioni al punto che oggi c’è una carenza di almeno 15 mila medici e quasi 30 mila infermieri. Le liste di attesa non le smaltisci con i premi di produzione ai medici già in servizio, per la semplice ragione che quei medici lavorano anche 10 ore al giorno, tutti i giorni, senza neppure vedersi retribuito lo straordinario. Meloni pensa di allungare ulteriormente le ore di servizio per smaltire le liste di attesa? Sa che l’Italia viola in moltissimi casi la direttiva europea che prevede per i medici turni di riposo di almeno 11 ore fra un turno di servizio e l’altro?
Ha rifiutato il Mes sanitario, per migliorare le infrastrutture sanitarie e l’acquisto di tecnologie moderne. Ha rifiutato di destinare ogni euro disponibile alla sanità a favore di altre spese più redditizie sul piano elettorale. Con le chiacchiere non si fanno le diagnosi, né si prescrivono le terapie. La sanità è l’ultima delle preoccupazioni del governo, purtroppo. Azione aveva chiesto, inascoltata, di rovesciare l’agenda delle priorità e mettere al primo posto la sanità. Il governo ha preferito altre scelte e gli italiani ne pagano ogni giorno le conseguenze.
Sanità. Ruffino: più grande emergenza del Paese ma governo assente
“I dati drammatici diffusi dal Banco farmaceutico dicono che la povertà sanitaria è la nuova frontiera del disagio sociale, confermano che la Sanità è la più grande emergenza del Paese. Sulla Sanità si dovrebbe fare la madre di tutte le battaglie, e invece il governo risponde ‘assente’, anzi con i tagli in manovra che oggi hanno spinto medici e infermieri a scendere in piazza per protestare. Noi siamo al loro fianco”. Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione, che aggiunge: “Sempre più persone in Italia non riescono ad accedere alle cure mediche di cui hanno bisogno perché la sanità pubblica non è in grado di garantirgliele. E sempre più persone sono perciò costrette ad indebitarsi per farsi curare nelle strutture private o rinunciano addirittura a curarsi. Il Sistema Sanitario Nazionale è ormai un malato in coma profondo, servono risorse certe per rilanciarlo. Noi abbiamo proposto un piano, con le relative coperture, per rafforzare gli organici del personale sanitario e per tagliare le liste d’attesa, ma dal governo non è arrivata nessuna risposta. Niente risorse, niente Mes sanitario, di cui pure abbiamo enorme bisogno. Festeggiano così i privati, a rimetterci sono i cittadini. Per molti dei quali – conclude Ruffino – curarsi è diventato ormai un lusso insostenibile”.