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REGIONALI, RUFFINO (FI): IN CENTRODESTRA SI APRA RIFLESSIONE SU STRATEGIA

"Parlare con una sola voce per tornare al governo"

"La somma di singole e importanti affermazioni, come è accaduto nelle Marche, è il viatico per una vittoria del centrodestra sul piano nazionale? È l'auspicio di tutti i militanti e i dirigenti, certamente, ma guai a confondere l'auspicio con la certezza. All'indomani del voto, ogni leader si è affrettato a rivendicare i propri meriti e i guadagni del suo partito, o per una Regione conquistata o perché è aumentato il numero dei consiglieri. Nessuno, però, ha provato a fare un bilancio della coalizione in quanto tale". Lo afferma Daniela RUFFINO, deputata di Forza Italia. "C'è, in tutta evidenza - aggiunge - un problema di linea politica della coalizione nel suo complesso. Voglio dire che nel centrodestra convivono oggi tre diverse strategie e dunque tre modi diversi di guardare la realtà, in Italia e in Europa, e quindi in politica estera, che vengono percepite da una quota dell'elettorato come un limite alla credibilità complessiva della coalizione. Forza Italia ha avuto una battuta d'arresto, in alcuni casi anche pesante, per ragioni che dobbiamo indagare senza pregiudizi e con grande realismo. Ma la questione più urgente è l'affidabilità complessiva della coalizione agli occhi degli italiani e nelle relazioni europee e internazionali. Il centrodestra non può non darsi un assetto e una visione comune su questioni che sono il dna in politica: rapporti con l'Europa, fedeltà al sistema delle alleanze internazionali, politica economica e sociale, autonomismo regionale. Sono tutti temi sui quali è decisivo parlare a una sola voce per tornare al governo dell'Italia".





SCUOLA: RUFFINO (FI), 'MINIGONNA? BATTAGLIA E' TRA SESSIMO E BUONGUSTO'

"Dove cade l'occhio dei professori è un problema che riguarda i professori, le loro famiglie e la scuola nel suo complesso. Come vestono le nostre ragazze non può diventare in ogni caso una questione da affrontare e risolvere con argomentazioni più o meno pruriginose. Più urgente mi sembra essere un'altra questione: che cosa insegna la scuola, oltre i programmi e la didattica curricolare? C'è stato un tempo in cui a scuola si insegnava educazione civica ma, in particolare, si trasmettevano alcuni valori propri del civismo, come saper distinguere luoghi e situazioni per conformare ad essi i nostri comportamenti non per ipocrisia ma per rispetto". Così Daniela RUFFINO, deputata di Forza Italia. "Ecco, già solo distinguere i banchi della scuola dal tavolo del bar sarebbe un bel passo avanti, perché in classe si va e si sta per imparare, al bar si va per divertirsi: due attività entrambe importanti ma fra loro molto diverse. Per le quali si impongono atteggiamenti un po' diversi. La vera battaglia da combattere è fra il sessismo, sempre in agguato, specie fra gli uomini, e la riscoperta del buongusto", conclude.





REGIONALI: RUFFINO (FI), IN FORZA ITALIA È MANCATO IL TERRITORIO

 

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia:


     Quando Forza Italia sapeva ascoltare il territorio e valorizzare le energie nuove che si facevano largo, il risultato elettorale arrivava, puntualmente. Non è accaduto alle regionali dell'altro giorno e ora, smaltita la delusione per quella che con un eufemismo viene chiamata battuta d'arresto, dobbiamo chiederci, al netto degli errori di linea politica, che cosa è mancato. È mancato prima di tutto il territorio, sono cioè mancate quelle forze giovani costrette, dopo anni di frustrante attesa, a cercare miglior fortuna in altri lidi. Perché l'emorragia di consensi è il risultato, prima di tutto, della liquefazione della classe politica sul piano locale.

 

     Forza Italia è stato un grande partito, per oltre un ventennio è stato la biografia di questo Paese grazie alle intuizioni politiche del presidente Berlusconi. Ridotte le sue energie, stanno ora emergendo i limiti vistosi di chi avrebbe dovuto amministrare un patrimonio di consensi e di credibilità che evaporano, invece, fra un'elezione e l’altra. Ripeto: una forza politica, per essere credibile e autorevole, deve sapere dove stanno le sue radici, coltivarle e curarle ogni giorno. Senza il retroterra del territorio, qualunque partito, e Forza Italia non sfugge alla regola, è destinato all'estinzione. Impariamo tutti a coltivare il sentimento dell’umiltà e a tirarci su le maniche per costruire quella forza moderata, liberale e riformista indispensabile non solo al centrodestra ma all'Italia.

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