CONTINUITÁ ASSISTENZIALE: COME LA GIUNTA CHIAMPARINO INTENDE EVITARE IL TORINOCENTRISMO?
15/12/2014 - Torino
COMUNICATO STAMPA
Un’interrogazione in Regione per
capire come la giunta Chiamparino intenda rivedere la rete ospedaliera
regionale e quali strumenti di tutela intenda applicare per le aree geografiche
regionali extra cittadine.
All’indomani dell’azzeramento
della programmazione sanitaria della precedente giunta, il testo, presentato
dalla vicepresidente del Consiglio Regionale, Daniela Ruffino, ha come
obiettivo garantire uniformità di accesso ai servizi per i cittadini,
soprattutto per quanto riguarda i casi di continuità assistenziale.
Lo scorso 4 agosto, su proposta
dell’assessore Saitta, la giunta regionale ha infatti approvato la delibera n. 46-233 (pubblicata sul BURP del
28/08/2014) “Sospensione, revoca e disapplicazione di atti relativi alla
revisione della rete ospedaliera, appropriatezza, attribuzione di incarichi di
struttura nelle A.S.R., regolamentazione dei rapporti con gli erogatori
privati”.
Con questo atto sono state
soppresse tutte le delibere che riguardano la rete ospedaliera, le nomine dei
primari e la gestione dei letti di ricovero per acuti, negli ospedali e nelle
strutture private accreditate, dei letti di post-acuzie e di continuità assistenziale
a valenza territoriale.
“A preoccuparci di più – dichiara
Daniela Ruffino, vicepresidente del Consiglio Regionale ed estensore
dell’interrogazione – è che l’azzeramento della situazione esistente sia stato
effettuato senza prima definire un’analisi programmatoria chiara”.
“A causa della mancata analisi
delle reali necessità – prosegue – e dell’obbligo di adeguarsi al regolamento
Balduzzi che prevede la cancellazione o la riconversione degli ospedali che non
rientrano nei parametri del ministero, si rischia la concentrazione dei letti
per acuti prevalentemente nei capoluoghi di provincia, penalizzando in questo
modo pazienti e famiglie che vivono in collina o in montagna”.
“Per evitare attriti territoriali
– conclude la Ruffino – e garantire la stessa qualità della cura a tutti i
piemontesi sarà necessario individuare criteri omogenei per la definizione e
l’allocazione di letti di continuità assistenziale (a bassa, media ed a più
alta intensità), che compenseranno la riduzione dei letti per acuti e post -
acuti, privilegiando quelli a più alta intensità per le aree territoriali
disagiate”.