Programma “Diritti, uguaglianza, cittadinanza”: a novembre l’apertura dei termini per presentare progetti sui bandi 2016 per la lotta contro la violenza di genere





Verranno aperti entro fine novembre 2016 i termini per presentare progetti relativamente ai due bandi 2016 per azioni in materia di prevenzione e lotta contro la violenza di genere, pubblicati a giugno nel quadro del programma “Diritti, uguaglianza, cittadinanza”.

Per entrambe la scadenza per presentare proposte è fissata all’8 marzo 2017.

Attinente Progetti transnazionali riguardanti una o più delle seguenti attività:

Attività di educazione e sensibilizzazione
Capacity-building e formazione per i professionisti e i volontari che sono a contatto con ragazzi e ragazze e che sono o saranno coinvolti nelle attività educative miranti a contrastare la violenza di genere

Sono particolarmente incoraggiate campagne multi-componente, capaci di combinare diversi metodi di sensibilizzazione e di educazione.Le attività di educazione e sensibilizzazione possono riguardare tutte le forme di violenza di genere oppure forme specifiche, come la mutilazione genitale femminile, i matrimoni forzati o particolari gruppi sociali vulnerabili alla violenza, come la comunità LGBT, le minoranze etniche o religiose, i migranti, ecc.
Il contributo UE può coprire fino all’80% dei costi totali ammissibili del progetto. La sovvenzione richiesta non deve essere inferiore a 75.000 euro e le risorse finanziare disponibili sono € 2.000.000

Bando REC-RDAP-VICT-AG-2016: azioni volte a promuovere l’accesso alla giustizia e sostenere le vittime della violenza di genere e il trattamento dei colpevoli (Apertura: 25 novembre 2016)

Progetti transnazionali riguardanti una o più delle seguenti misure:

capacity building e formazione dei professionisti, in particolare del personale che fornisce assistenza specializzata alle vittime o che si occupa del trattamento dei colpevoli;

capacity building e formazione in merito alle questioni di genere e alle questioni riguardanti i minori
 
programmi di sostegno specifici rivolti in particolare a gruppi più vulnerabili di vittime della violenza di genere, quali rifugiati e migranti, persone con disabilità, Rom, persone appartenenti a minoranze nazionali, etniche o religiose, LGBT, donne anziane e donne senza fissa dimora;

– misure nell’ambito del sostegno alle vittime e del trattamento dei colpevoli, quali apprendimento reciproco, individuazione e scambio di buone pratiche, sviluppo di metodi di lavoro trasferibili ad altri Paesi;

– attività di sensibilizzazione, formazione e condivisione di best practice fra i professionisti e/o i servizi di assistenza

I progetti dovrebberob essere multi-ente e, qualora la fornitura di servizi coinvolga autorità governative, agenzie statali o altri enti incaricati dal governo, prevedere il coinvolgimento formale dell’ente governativo/incaricato di ciascun Paese partecipante (come partner associato).

Il contributo UE può coprire fino all’80% dei costi totali ammissibili del progetto. La sovvenzione richiesta non deve essere inferiore a 75.000 euro e il budget in questo caso è di €4.000.000

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