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Milleproroghe, Ruffino (Az): bene ok a fondo disturbi alimentari, ma va reso strutturale

“Grazie a un nostro emendamento al decreto Milleproroghe, lo Stato continuerà ad investire anche nel 2024 10 milioni di euro nel fondo per la lotta ai disturbi alimentari. Si rimedia così alla scelta folle fatta dal governo nell’ultima legge di bilancio, ma l’obiettivo deve essere arrivare a investimenti certi e strutturali, per dare una risposta forte in una battaglia a tutela della salute di quanti, soprattutto tra i più giovani, si ritrovano alle prese con problemi di anoressia, bulimia, bigoressia, binge eating”. Così Daniela Ruffino, deputata di Azione-Per-Renew Europe, che aggiunge: “Non rinnovare il fondo, come inizialmente deciso dal governo, sarebbe stato grave e incomprensibile. Siamo soddisfatti di aver convinto l’esecutivo a tornare sui suoi passi: in questo modo scegliamo di non abbandonare le famiglie, i pazienti, i tanti ragazzi che si ritrovano alle prese con i disturbi alimentari. Una battaglia sacrosanta - conclude - che ha visto Azione sempre in prima linea”.




D. RUFFINO, SOLIDARIETÀ A LILIANA SEGRE, BASILE È “MONDO AL CONTRARIO”

 

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):

 

     Esprimo la mia totale e affettuosa solidarietà alla senatrice Liliana Segre. Desidero esprimere profonda tristezza per le parole del ministro plenipotenziario Elena Basile, la quale esiste grazie alla Tv e ai social media. Per farsi notare è sufficiente remare contro la realtà, quella che scorre sotto i nostri occhi, e rovesciarla: la Russia è stata provocata, Hamas è stato provocato. Elena Basile è un personaggio, uno dei tanti, che ben figurerebbero nel “Mondo al contrario, 2”. 




SALIS: RUFFINO, TAJANI RICONOSCE PROFILO POLITICO VICENDA

 

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):

 

     Il ministro Tajani ha riferito di aver interessato il suo omologo ungherese, lo scorso 22 gennaio, sulle condizioni detentive di Ilaria Salis. Sul caso è poi intervenuta la nostra ambasciata a Budapest per ottenere il rispetto di quei diritti umani palesemente violati per la nostra connazionale. Lo stesso ministro Tajani, prima del suo tardivo attivismo, aveva spiegato che la vicenda Salis non coinvolgeva il governo ungherese o il primo ministro Orbán. Tajani è riuscito a smentire se stesso. Quello che è accaduto a Ilaria Salis è stato possibile perché nell’Ungheria di Orbán i diritti umani sono meno di un optional. Come sa bene il Ppe, di cui Tajani fa parte, che qualche giorno fa ha chiesto l’intervento della Commissione e prefigurato sanzioni contro il governo ungherese. In quel Paese lo stato di diritto è in condizioni comatose e incompatibili con l’Unione europea.

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