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PERIFERIE: RUFFINO (AZ-IV), TEMA RIGUARDA ANCHE PICCOLI COMUNI' 

"Voglio immaginare che le periferie non siano più connotate con il tema del disagio e del degrado". Lo afferma la deputata Daniela RUFFINO (Az-IV) vice presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie nel corso di una conferenza stampa sull'avvio dei lavori della Commissione sottolineando che sul tema delle periferie "vanno fatti dei passi avanti". Secondo RUFFINO quando si parla di periferie non bisogna solo pensare alle "grandi città, ma ci sono anche quelle dei piccoli Comuni che hanno perso servizi. Scuole, servizi sociali, assenza trasporto pubblico locale, uffici postali, ospedali. Sono queste alcune delle troppe carenze che connotano porzioni sempre più grandi di territorio”.




Periferie. Ruffino (Az): Importante lavorare in sinergia con Regioni e sindaci 

“C’è grande condivisione nella Commissione e ci sono tutte le premesse per lavorare bene. Sarà importante integrare la nostra attività con quella delle Regioni, delle Città metropolitane e dei sindaci per dare un segnale forte di attenzione verso tutte le nostre periferie, quelle del Nord e quelle del Sud, quelle delle città e quelle dei piccoli centri, perché le periferie sono diverse”. Lo ha detto Daniela Ruffino, deputata di Azione vicepresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie, nella conferenza stampa di inaugurazione dei lavori della Commissione. “C’è indubbiamente da affrontare un grande e diffuso disagio - ha aggiunto - che riguarda non solo le periferie tradizionali, quelle delle grandi città, ma anche le nuove periferie, quelle dei comuni minori, dove si continuano a perdere servizi e talvolta vengono chiuse persino le scuole. Bisogna puntare su politiche giovanili forti, per affrontare adeguatamente il problema del disagio giovanile. E c’è bisogno di creare centri d’incontro, che sono importantissimi tanto per i giovani quanto per gli anziani. Ci aspetta un lavoro impegnativo – ha concluso Ruffino – ma l'essere presenti sui territori e lavorare con una buona sinergia sarà sicuramente l'aspetto vincente”.




Sanità. Ruffino: governo latita, in Piemonte a rischio 120 tra case e ospedali di comunità

“I ritardi sul potenziamento dell'assistenza sanitaria di prossimità confermano che purtroppo il capitolo ‘salute’ è in fondo all'agenda del Governo. Il Pnrr stanzia circa 3 miliardi di euro per l'attivazione di 1.350 case della comunità e di 400 ospedali di comunità, ma gli interventi sono in ritardo e le strutture non saranno operative alla scadenza del 2026, con la conseguente perdita dei fondi”. Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione, che aggiunge: “Per il Piemonte sono a rischio 91 case di comunità e 29 ospedali di comunità, strutture necessarie per riformare la medicina territoriale, esigenza emersa con forza durante la pandemia. Servirebbero non meno di 239 milioni di euro, non coperti dai finanziamenti del Pnrr, per assumere medici e infermieri. Ma il governo finora si è limitato a tamponare le emergenze invece di individuare soluzioni strutturali per restituire attrattività e competitività a quella che Azione da tempo definisce la maggiore infrastruttura italiana, ossia il nostro Servizio sanitario nazionale. Al ministro Schillaci abbiamo espresso tutta la nostra preoccupazione per il destino di case e ospedali di comunità, anche in considerazione della grande difficoltà che c’è oggi nel reclutare infermieri e operatori sociosanitari, sempre più in fuga da sanità pubblica piena di problemi e senza attrattività. L’inevitabile conseguenza di tutto questo – conclude Ruffino – è che se gli italiani hanno bisogno di curarsi sono costretti a riparare verso la sanità privata”.



MES: RUFFINO, È NELL’INTERESSE DELL’ITALIA IN EUROPA 

La presidente Meloni farà bene, nell’interesse del suo governo e quindi dell’Italia, a dare una bella sgrossata alla sua retorica nazionalista se non vuole che a farne le spese siano gli italiani. Oggi alla Camera è apparsa confusa e ha detto cose molto confuse. “In questo momento”, ha spiegato, non è nell’interesse dell’Italia la ratifica del Mes. Dunque, ci sarà un momento, ma non sappiamo quando, in cui sarà nell’interesse dell’Italia. Meloni separa, retaggio del suo annoso antieuropeismo, gli interessi dell’Italia da quelli dell’Europa. Meloni è coerente con la sua opposizione di principio all’unità politica europea. Draghi, e qui sta la grandezza del politico, ha saputo trasformare gli interessi dell’Italia nell’interesse dell’Europa, e viceversa: sapeva cogliere l’interesse dell’Italia nel più generale interesse dell’Europa.

Per Meloni la partita è: Italia contro il resto d’Europa. E, ovviamente, la sconfitta dell’Italia è dietro l’angolo.




MOLISE: RUFFINO, PD STORDITO SI DIVIDE SU CAUSE SCONFITTA

Alla sequenza di sconfitte collezionate dal Pd in alleanza con i Cinquestelle non potevano mancare le elezioni in Molise. Colpisce, più della sconfitta, la divaricazione sulle sue cause. La capogruppo alla Camera Chiara Braga le attribuisce al Terzo Polo e lo accusa di fare da stampella alla destra. Se una stampella si è vista è stata quella offerta dal Pd al M5S. Più saggiamente, il presidente della Toscana Giani, in disaccordo con Braga, parla del voto molisano come dell’ennesimo campanello d’allarme su cui farà bene a riflettere il Pd. L’alleanza con i Cinquestelle ha dato vita finora a un campo sempre più stretto. Farà bene la segretaria Schlein a convocare sedute di autoanalisi per un partito che appare frastornato e stordito.

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