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Scuola. Ruffino: governo faccia chiarezza su triennalisti e apra tavolo tecnico

“Il governo dia risposte sui percorsi abilitanti ai cosiddetti ‘triennalisti’ della scuola, che chiedono l’equiparazione della loro posizione a quella delle categorie che hanno beneficiato di un trattamento differente. Occorre fare chiarezza, perché molti di loro rischiano di rimanere senza lavoro a causa dei pochi posti nei percorsi abilitanti e delle difficoltà di accesso a essi, visto che in alcune università tali corsi non risultano neanche attivati”. Lo ha detto Daniela Ruffino, deputata di Azione, in replica nel question time al ministro dell’Istruzione del merito, Giuseppe Valditara, sulle iniziative in materia di percorsi abilitanti previsti per gli insegnanti di seconda fascia con tre anni di servizio presso le scuole statali o paritarie. “Ad oggi – ha aggiunto - non è ancora chiaro se si apriranno nuovi corsi per conseguire l'abilitazione, per chi, per quanti, quando e come. Ne consegue che i ‘triennalisti’ sono discriminati, perché solo alcuni potranno accedere ai percorsi abilitanti mentre gli altri vedranno preclusa la possibilità di partecipare ai concorsi pubblici. Altro aspetto fondamentale: i triennalisti hanno chiesto da tempo l’apertura di un tavolo tecnico con il governo, per l’avvio di un confronto. Il Ministero convochi quanto prima tale tavolo, perché il dialogo con chi lavora con i nostri ragazzi è fondamentale. Sono trascorsi ormai 18 mesi dall’insediamento del governo – ha concluso Ruffino – ma la condizione di precarietà di questi docenti permane, ed è una precarietà ancora più inaccettabile perché dovuta allo Stato”.




Maltempo Piemonte. Ruffino (Az): servono più risorse per messa in sicurezza territori

“Quanto successo a causa del maltempo in Piemonte è particolarmente significativo, perché sono state toccate delle zone, in particolare il Canavese, che erano considerate sicure. Come gruppo Azione-Per da tantissimo tempo chiediamo una continuità di finanziamenti e di stanziamenti legati alla messa in sicurezza dei territori, perché ai cittadini occorre dare risposte, non bastano le richieste dello stato di calamità naturale”. Lo ha detto in Aula, alla Camera, Daniela Ruffino, deputata piemontese di Azione. “I piemontesi – ha aggiunto - si sono subito rimboccati le maniche e messi al lavoro, come altre nostri connazionali in passato, ma c’è un abbandono del territorio che deve far riflettere Ad ogni disastro, ad ogni emergenza, viene fatta una richiesta dei fondi, ma non si sa se poi questi fondi arriveranno davvero. Serve un cambio di passo – ha concluso - perché ci sono rischi enormi e gli italiani hanno invece diritto alla sicurezza”.




Pniec. Ruffino (Az): mozioni stravolte da un governo inconfusione su ambiente 

“Il Piano nazionale integrato energia e clima dovrebbe definire la politica energetica del nostro Paese, ma tutte le mozioni presentate sono state così sminuzzate e stravolte dal governo con una serie di pareri  non favorevoli che non hanno senso di esistere. Si è persa del tutto la filosofia di ciò che abbiamo scritto e sono perciò invotabili”. Lo ha dettoDaniela Ruffino, deputata di Azione, intervenendo in dichiarazione di voto sulle mozioni concernenti il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec).“Noi – ha aggiunto - abbiamo lavorato con serietà e impegno, perché il regolamento europeo richiede che il Pniec sia accompagnato da una valutazione degli impatti sulle variabili macroeconomiche e su quelle socioeconomiche, quali adesempio salute e istruzione. Nulla di tutto questo da parte del governo.L’Italia non è certo sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo nazionale sul gas serra. Con Azione ci siamo espressi da tempo a favore del nucleare, a condizione però che si metta mano a norme, regolamenti, incentivi, politiche di governance. E invece facciamo una fatica incredibile anche a realizzare ildeposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Il ministro Pichetto Fratin ha detto di aver dato mandato al giurista Guzzetta per costruire un gruppo di alto livello per ridisegnare l'ambito legislativo del sistema regolatore italiano,nulla però dicendo sui tempi. Ma una cosa è certa: servono tempi brevi perpredisporre un programma di ripresa della produzione di nucleare in Italia e un quadro normativo specifico. Occorre poi avere la definizione del decreto aree idonee, con l'indicazione alle Regioni dei parametri per individuare le aree in grado  di ospitare i grandi impianti. Il ministro Salvini ha fatto sapere divoler fare tutto in Lombardia, il ministro Pichetto in Piemonte. Insomma - ha concluso Ruffino - tanta incertezza, grandi ritardi e l’evidenza che davveronon c’è nulla di chiaro”.

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