Videosorveglianza urbana integrata: scade il 30 giugno 2018 il termine per la presentazione delle domande di finanziamento
Qui il testo del provvedimento: http://www.gazzettaufficiale. it/atto/serie_generale/ caricaDettaglioAtto/ originario?atto. dataPubblicazioneGazzetta= 2018-03-09&atto. codiceRedazionale=18A01663& elenco30giorni=true
Qui il modulo per la domanda:
http://www.gazzettaufficiale. it/do/atto/serie_generale/ caricaPdf?cdimg= 18A0166300100010110001&dgu= 2018-03-09&art. dataPubblicazioneGazzetta= 2018-03-09&art. codiceRedazionale=18A01663& art.num=1&art.tiposerie=SG
Scade il 30 giugno 2018 il termine per presentare la domanda di finanziamento di un
nuovo impianto di videosorveglianza contro lacriminalità diffusa e predatoria.
Ma per accedere al beneficio è necessario presentare preventivamente un
progetto dettagliato alla
prefettura sulle finalità dell'impianto e sull'eventuale uso condiviso
tra polizia locale, carabinieri e questura. E a parità di punteggio
avranno preferenza i comuni sciolti per infiltrazione, che
hanno dichiarato il dissesto o che hanno presentato il progetto più
creativo.
Il decreto sicurezza dello scorso
anno, il dl 14/2017, ha previsto all'art. 5 la possibilità di supportare
i comuni per l'installazione di moderni sistemi di videosorveglianza da
utilizzare preferibilmente in comune tra tutti gli
organi di vigilanza presenti sul territorio. Per essere ammessi al
finanziamento il comune dovrà aver sottoscritto innanzitutto un patto
per la sicurezza con la prefettura, ai sensi del dl 14/2017,
che individui come obiettivo prioritario per la prevenzione e il
contrasto della criminalità l'installazione di sistemi di
videosorveglianza. Poi sarà necessario realizzare un progetto strategico
da
fare approvare preventivamente al Comitato provinciale per l'ordine e la
sicurezza pubblica.
Ovvero una presentazione
dettagliata degli obiettivi dell'intervento tecnico specificamente
dedicata all'analisi della tutela dei dati personali e delle diverse
prerogative delle forze di polizia, con allegato un protocollo
d'intesa necessario per la successiva attivazione operativa degli
impianti. Il comune dovrà poi dichiarare di possedere la disponibilità
delle somme necessarie per assicurare la corretta manutenzione
delle tecnologie e che non si tratta di sostituzione di impianti già
realizzati o precedentemente finanziati. Le richieste di ammissione ai
finanziamenti, per complessivi 37 milioni
disponibili nel triennio 2017-2019, dovranno essere presentate
alla prefettura territorialmente competente entro il 30 giugno 2018. La
domanda andrà necessariamente presentata utilizzando il
modello allegato al decreto (link qui sopra) corredata infine da un
progetto tecnico redatto in conformità all'art. 23 del codice appalti,
con evidenziata anche la quota di cofinanziamento
municipale.
I criteri di valutazione delle domande utili per essere ammessi al
beneficio spaziano dall'indice di
delittuosità del luogo alla dimensione demografica. Avranno maggiore
possibilità di essere ammessi al finanziamento i comuni più piccoli e
con maggior pericolosità sociale. Ma anche quelli che avranno
presentato progetti meglio strutturati e parzialmente finanziati con
fondi propri degli stessi enti interessati. A parità di punteggio
avranno poi la preferenza i comuni in dissesto, sciolti per
infiltrazioni o dei territori del Mezzogiorno, ai sensi del dpcm 7
agosto 2017.