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SCUOLA: RUFFINO (FI), 'DA RIAPRIRE MA CON GARANZIE FINORA ASSENTI'

"Credo che la necessità di riaprire al più presto la scuola sia avvertita da ogni persona di buon senso e consapevole del danno enorme che il lockdown rischia di lasciare in eredità a una generazione di italiani. Il ritorno fra i banchi, però, non può essere soltanto un imperativo morale. Esso deve prevedere delle scelte mirate, scelte finirà del tutto assenti nelle misure del governo. Tutto si è detto sui banchi con le rotelle, per i quali aggiungerei soltanto una richiesta al ministro dell'Istruzione per danni all'erario vista l'inutilità di una spesa che si aggira intorno al miliardo di euro". Così Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia. "Riaprire le scuole - prosegue - significa allora convocare tutte le parti a palazzo Chigi, e fra le parti ed a ricomprendere il ministro dei Trasporti, e predisporre un piano nazionale perché l'organizzazione scolastica è rimessa alle Regioni ma il diritto allo studio è uguale dalle Alpi a Lampedusa. Senza un piano per il potenziamento immediato del trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, volere la riapertura delle scuole è un'affermazione velleitaria e basta. Occorre poi, dove non è possibile migliorare il Tpl, trovare l'accordo con gli insegnanti per arrivare a due turni di insegnamento così da evitare gli affollamenti". "Su questi due punti il governo deve sollecitare comportamenti ragionevoli e responsabili nei rappresentanti di categoria. Contrastare il Covid senza penalizzare gli studenti è possibile se tutti i soggetti sapranno dare mostra di quella solidarietà sociale senza la quale non esiste una comunità", conclude.





TAV: RUFFINO (FI), GOVERNO IN CONFUSIONE SU FINE LAVORI

"Domanda: il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli si parla con i dirigenti di Telt, il consorzio che porta avanti i lavori della Tav? Sarebbe utile se non altro per concordare la data di fine lavori, da rivedere al 2032 per il ministro e confermata al 2030 per Maurizio Bufalini, vice direttore di Telt". Lo scrive in una nota Daniela Ruffino, deputata piemontese di Forza Italia. "Non si tratta - spiega - di un fatto marginale, e chi minimizza lo fa per sorvolare sulla sciatteria e il pressappochismo di un esecutivo che alla Tav non ha mai dedicato piu' di uno sguardo distratto. Sicuramente piu' distratto dei gruppi di facinorosi e violenti i quali, paradossalmente, mostrano di credere all'avanzamento dei lavori della Tav piu' di quanto non creda il governo. La questione del fine lavori - sottolinea - non e' ininfluente. Per la semplice ragione che una serie di finanziamenti europei sono disponibili per quelle grandi opere la cui realizzazione sia compiuta entro il 2030. Cio' significa soltanto due cose: o l'Italia riesce a ottenere una proroga di due anni dalla Commissione europea, oppure deve confermare il 2030 come fine lavori. Meglio sarebbe accelerare la tabella dei lavori per evitare che sui contribuenti italiani finiscano per scaricarsi gli oneri dovuti alle inadempienze del governo"





MES, RUFFINO (FI): EMERGENZA SANITARIA E’ ORA, RECOVERY SARÀ TRA UN ANNO

"Le polemiche che scuotono la maggioranza sul finanziamento della sanità sono la fotografia impietosa di un governo sempre più allo sbando. Le valutazioni sulle necessità finanziarie vedono il ministro Speranza e il presidente del Consiglio separati da un baratro di 27 miliardi, cioè la differenza fra i 9 miliardi ipotizzati nel Recovery Found e i 36 che sarebbe possibile ottenere attivando il Mes pandemico. Il punto su cui Conte e il M5s, ostili al Mes, portano a sbattere il governo e, purtroppo l’Italia, è un altro: i soldi del Mes sono disponibili in 10, massimo 15 giorni, quelli del Recovery lo saranno fra alcuni mesi, cioè, si spera, a emergenza Covi finita. Ma l’emergenza, appunto, è ora". Così Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia. “L’aggressione della pandemia non accenna a diminuire e il potenziamento della medicina territoriale, la riapertura dei presidi ospedalieri, l’incremento delle terapie intensive o l’assunzione di personale infermieristico specializzato sono necessità impellenti, lo erano già a febbraio e a marzo, ma il governo Conte non ha fatto niente. Soltanto restrizioni alla vita delle persone, unica arma messa in campo, arma che ha trasferito la pandemia all’economia. Di tutto questo dovrebbe interessarsi un governo serio e autorevole, e non di quante task force mettere in campo", conclude Daniela Ruffino.

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