Santo Natale 2020
Carissimo/i,
E’ stato un anno molto particolare questo 2020, un anno che, probabilmente, sarà ricordato nei libri di storia. Ciò che è accaduto ha cambiato il nostro stile di vita, la quotidianità di ognuno di noi. Termini e parole come mascherina, lockdown, Covid, che fino ai primi di gennaio erano appannaggio di pochi sono entrati di prepotenza nel lessico comune. Penso a quanto la pandemia abbia inciso nelle vite di ognuno di noi. Quanti hanno patito un lutto fra conoscenti e famigliari, o si sia dovuto confrontare con qualcuno ristretto in quarantena, persino abbia provato ad essere egli stesso malato ed in isolamento.
Alle tante persone che hanno chiuso le attività, che si trovano in cassa integrazione, aspettando ricoveri e compensazioni che non restituiranno mai quanto abbiamo perduto, a quanti attendono di tornare a lavorare, perché il lavoro rimane comunque più dignitoso di qualsiasi assistenza.
Mi fa riflettere quanto sia cambiata la vita di ogni famiglia a partire dalla scuola, dall’educazione, con i figli costretti diverse ore su tablet, computer e cellulari per seguire la didattica a distanza. Un nuovo modo di insegnare che si è fatto largo fra mille difficoltà, pur di non lasciare nessuno indietro. E come non pensare ad un altro settore messo sotto pressione: la sanità. Dagli ospedali, alle cliniche, alle tendopoli, alle case di riposo. Turni massacranti, reparti di rianimazione saturi, la disperazione di medici ed infermieri davanti al crescere dei casi, al conteggio infinito delle vittime.
E, poi, l’apparato dello Stato, dai dpcm, alle ordinanze comunali e regionali, alla protezione civile, alle unità di crisi, l’esercito, i controlli delle forze dell’Ordine per far rispettare le regole, tutti tesi allo stremo per fronteggiare l’emergenza.
Sono stati mesi difficili, e lo sono ancora, perché il peggio non è passato. Se, in questa lettera di auguri, ho ricordato tutto ciò non è per indurvi a pensieri tristi, ma per dare ancora più risalto a ciò che la pandemia non è stata in grado di cambiare.
Ciò che non ha cambiato sono i valori fondamentali. A partire dalla solidarietà, dall’impegno, dal sacrificio, dal senso del dovere, ma anche dall’affetto, dall’amore. Perché, per quanto dobbiamo, ahimé, rispettare le regole del distanziamento non c’è distanza che possa separarci davvero dalle persone care.
Il Natale, in particolare, è quella festa che è in grado di superare ogni ostacolo, il Natale si è festeggiato anche nelle guerre, nelle calamità, nelle persecuzioni, persino nelle trincee! Per questo il Natale si festeggerà anche, e mi viene da dire soprattutto quest’anno.
Lo festeggeremo accanto ai nostri cari, telefonando o videochiamando amici, conoscenti, parenti, colleghi che non possiamo abbracciare, scambieremo comunque i regali, ricorderemo con amore le persone che ci sono e quelle che non ci sono più.
Nessun virus ci toglierà i veri valori e i sentimenti che caratterizzano questa festa. E ancora di più coltiveremo la fede, la fede di un anno migliore, la speranza che l’anno che verrà porterà la soluzione all’epidemia. Perché è nei momenti difficili, nelle prove che ci tempriamo, e acquisiamo la capacità di guardare al futuro con forza e determinazione.
In conclusione, desidero augurare ad ognuno di trascorrere un Natale sereno e di guardare ad un Nuovo Anno con fiducia e speranza.
Buon Natale e Felice Anno Nuovo
Daniela Ruffino, deputata della
Repubblica Italiana