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Maltempo. Ruffino (Az): manca piano di prevenzione, risorse spese male
“Con i primi forti temporali di fine estate tornano esondazioni, allagamenti, crolli, frane, forti disagi. Un’emergenza figlia soprattutto della mancata programmazione, perché se è vero che certi eventi atmosferici estremi non sono prevedibili è vero pure che una adeguata attività di manutenzione e di messa in sicurezza del territorio e una chiara ed efficace attività di prevenzione permetterebbero di limitare i danni e ridurre i costi rispetto alle spese in via d’urgenza poi necessarie per gli interventi di ripristino e per i ristori”. Così Daniela Ruffino, capogruppo di Azione in commissione Ambiente alla Camera, che aggiunge: “La pianificazione deve essere la consuetudine, invece il Governo continua a rincorrere le emergenze. Manca un serio piano di prevenzione, le poche risorse disponibili vengono spesso spese male. Attendo di conoscere se e quali strategie il governo intende mettere in campo per invertire la rotta, ma le risposte devono arrivare con i fatti e non solo a parole, perché intervenire dopo significa sempre dover fare i conti con una burocrazia dai tempi lunghi e con costi nettamente superiori a quelli necessari per la messa in sicurezza dei territori. E’ una tema prioritario – conclude Ruffino – che io riporterò ancora, come più volte ho fatto, in Aula e in Commissione”.
RUFFINO E BARTOLI IN VISITA AL 'LORUSSO E CUTUGNO' DI TORINO: Prima di costruire un nuovo carcere rendere dignitoso l’attuale e assumere personale educativo e di polizia penitenziaria”.
Questa mattina, martedì 3 settembre, la deputata di Azione, Daniela Ruffino e il consigliere regionale Sergio Bartoli della Lista Cirio hanno visitato i padiglioni delle “Vallette”, il carcere Lorusso e Cutugno di Torino.
“Le problematiche del carcere torinese che riguardano il personale carcerario e le condizioni dei detenuti - commentano Ruffino e Bartoli - rispecchiano le difficoltà del sistema penitenziario nazionale. Da più parti si chiede la realizzazione di nuove carceri: intanto, però, è urgente ristrutturare adeguatamente l'esistente, renderlo vivibile. Il carcere di Torino dispone di ampi spazi che andrebbero rivisti e dedicati a nuovo uso, così come invece contiene aree anguste, docce insufficienti con carenza di acqua calda. Lo spazio per l'ora d'aria è un cortile troppo piccolo e bollente d'estate".
"La funzione sociale e il percorso riabilitativo che il carcere dovrebbe offrire ai detenuti, molti dei quali chiedono di lavorare e di rendersi utili all'interno dell'istituto, sono esigenze indifferibili: anche il mondo del carcere è cambiato, così come le necessità di chi vi è ospitato, detenuti e personale, ci vuole una contaminazione sociale positiva tra persone", osservano i due esponenti istituzionali.
"Nel carcere torinese - proseguono - ci sono punte di diamante come l'azienda interna che è in grado di occupare purtroppo solo un certo numero di persone piuttosto che il polo universitario. Quindi servono più opportunità anche dal punto di vista della formazione".
"Tra le note dolenti - affermano Ruffino e Bartoli - qualche numero: i circa 500 detenuti oltre il numero previsto, che sovraffollano il carcere, a fronte di 612 agenti, oltre ai 96 per servizi esterni, senza contare i giorni di ferie e malattia. Inoltre circa il 70 per cento dei detenuti è in carcere per reati minori. Impossibile pensare a un reinserimento nella società, mancano gli educatori: gli stessi psicologi che iniziano un percorso con i detenuti, dopo un certo periodo non vengono rinnovati, interrompendo così un delicato iter che ha la continuità come prerogativa. Delicata la situazione nel reparto dei giovani detenuti, fino all'età di 25 anni, molti in carcere per reati di droga, che necessiterebbero di una maggiore assistenza".
“Se le condizioni di vivibilità della struttura non verranno adeguate - evidenziano Ruffino e Bartoli -ogni percorso virtuoso verra’ bloccato ed aumenteranno le percentuali di recidiva. Le numerose successioni di direttori, la burocrazia, la carenza di personale educativo e di polizia penitenziaria, sono dunque ostacoli che vanno superati con l'intervento urgente delle istituzioni e con una continua sensibilizzazione dell'opinione pubblica".
"Il DL Carceri ha fatto suo un mio ordine del giorno per nuove assunzioni di personale - aggiunge Ruffino - pertanto auspico che l’esecutivo agisca di conseguenza per dare un contributo all’assoluzione di problemi ormai annosi che riguardano tutte le carceri del Paese”.
"Per quanto riguarda la Regione - conclude Bartoli - ritengo che la significativa attività del Garante regionale e dei garanti delle diverse realtà territoriali vada supportata in ogni modo per dare risposte positive alla popolazione e al personale carcerario".
Scuola. Ruffino: al via con record supplenze e dribbling su ius scholae
“L’anno scolastico al via tra pochi giorni inizierà con la solita cronica carenza di docenti e, quindi, con un numero enorme di supplenti. Il che vuol dire ancora una volta tanto precariato e tanta incertezza per insegnanti, ragazzi e famiglie”. Così Daniela Ruffino, deputata di Azione, che aggiunge: “Tra mancanza di stabilità e di programmazione nel reclutamento, anche quest’anno si ripartirà tra grandi difficoltà e la situazione è ancora più drammatica per quanto riguarda gli insegnanti di sostegno, visto che molti, troppi, non sono specializzati e dunque non sono adeguatamente qualificati per incarichi così delicati e importanti. Si parla tanto, giustamente, di ius scholae, altro percorso incompiuto, sommerso da parole, strategie e dribbling politici agostani, ma non si deve dimenticare il dovere di garantire una scuola di qualità, che dia certezze a docenti e alunni. Si cominci con lo stabilizzare i precari, molti dei quali sono da anni in attesa di assunzione. Perché intanto – conclude Ruffino - a rimetterci sono le nuove generazioni”.