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RUFFINO (AZ), MUSK È LO STESSO CHE HA INTERROTTO STARLINK A KIEV

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):

     Da segnare in bella evidenza: Elon Musk è lo stesso signore che nel bel mezzo dell’aggressione russa all’Ucraina ha deciso di interrompere le telecomunicazioni di Starlink alle forze armate ucraine. È evidente, però, che non basta dire no a Musk senza lavorare per avere un’alternativa seria e credibile. È il momento per l’Italia di affrontare una battaglia in Europa perché i Paesi dell’Unione abbiano un loro efficace sistema di comunicazioni crittografate. Iris2 è ancora un progetto, e non basta. È urgente realizzarlo accorciando i cinque anni previsti per la sua entrata in funzione.

     A sinistra è vietato parlare di armamenti e di sicurezza, infatti nessuno ne parla. Limitarsi a dire “mai Musk” non è una proposta alternativa. Se siamo a questo punto del dibattito è anche per una grave colpa della sinistra e del Pd tenuto al guinzaglio da Conte.

Lo dichiara la deputata di Azione e commissario n Piemonte.



RUFFINO (AZ), VISITA FDI A QUESTORE? ERRORE POLITICIZZARE ORDINE PUBBLICO

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino, commissario Azione in Piemonte:

     Una delegazione di Fratelli d’Italia che si reca in visita dal Questore di Torino per esprimere solidarietà alle forze dell’ordine e, nello stesso tempo, esaltare l’azione del governo è francamente un fuor d’opera. Politicizzare l’ordine pubblico e strumentalizzare il lavoro e i sacrifici delle forze dell’ordine è un brutto segnale che si manda alla città di Torino e al Paese. La vicinanza alle forse dell’ordine si dà con atti concreti, non con gesti poco istituzionali. Si pensi piuttosto ad aumentare gli organici, ad adeguare gli stipendi e a migliorare la formazione di chi vigila sulla sicurezza dei cittadini. Fare propaganda politica negli ambienti della Questura è l’ultima cosa che serve a Torino e alla politica.



RUFFINO (AZ), CON RINCARI ENERGIA SVANISCE TAGLIO CUNEO FISCALE

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):

     Prevenire può essere a volte più complicato e costoso che curare. Ma con il conflitto in atto in Ucraina da quasi tre anni non servivano certo le predizioni di un mago per capire che sui costi energetici durerà molto più della stessa guerra. Chi si sorprende dell’impennata del prezzo del gas, salito a oltre 50 € sul mercato di riferimento di Amsterdam, o è davvero ingenuo, e dunque inadeguato a rivestire incarichi di governo, oppure, il che è peggio, è in malafede.

     Dopo anni di inutili battaglie per incrementare l’uso di rigassificatori, di spingere con atti concreti e non solo auspici per il nucleare di ultima generazione, l’Italia si ritrova di nuovo “scoperta” di fronte alla crisi energetica. I rincari già nelle prossime bollette sono del 4,3%. Cioè a fine 2025 il taglio del cuneo fiscale sarà divorato, se non tutto certo in larga parte, dal nuovo e non ultimo salasso dei costi energetici.

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