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Infrastrutture, Ruffino (Az): “Ponte di Messina sì, ponti per il Piemonte no?”
“Il governo non intende prorogare i termini per la scadenza del ‘decreto ponti’ fermando opere strategiche ad alta priorità, che garantiscono sicurezza nei confronti dei territori e delle comunità del Piemonte. Senza interventi, sarebbero gravi le conseguenze su sanità, mobilità ed economia locale. Mi chiedo come faccia l’esecutivo a non tenere conto delle motivazioni che hanno portato ai ritardi legati al Covid, all’aumento dei costi delle materie prime, al passaggio di competenze all’Anas con nuove prescrizioni e, quindi, nuovi ritardi. Eppure, più volte il governo ha concesso proroghe, a partire dal Pnrr”.
Lo dichiara la deputata e commissaria di Azione in Piemonte, Daniela Ruffino.
“Ho citato in diverse occasioni l’importanza del Ponte Preti, opera fondamentale per il Canavese ma possiamo portare anche l’esempio del ponte di Settimo, con 12 milioni stanziati per realizzare una infrastruttura che collega settimo Torinese con Castiglione - prosegue Ruffino, che aggiunge -: su 10 opere, ponti, 6 sono appaltati o in corso d’opera. Ora si tratta di capire se la questione politica è superiore alla sicurezza e alla mobilità”.
Secondo Ruffino “Ci sono i soldi e anche i precedenti che sono dati dalle proroghe concesse dal governo in situazioni simili a questa. Lo ribadisco: è una volontà politica permettere al Piemonte di dotarsi di nuovi ponti e sicurezza. E, in maniera lecita, viene da pensare ad un ponte che supera ogni limite per quanto riguarda le risorse, ovvero quello sullo stretto di Messina che certamente riscuote l’interesse del ministro Salvini. I 100 milioni del Piemonte finiranno in Sicilia? Il ministro sappia che non ci si arrende di fronte all’assoluta assenza di motivazioni serie per bloccare queste risorse”.
Ponte Preti, Ruffino (Az): “Invito il governo a prorogare il decreto, perdere le risorse sarebbe preoccupante”
“Nonostante le numerose sollecitazioni in più sedi competenti, il governo non intende prorogare il ‘decreto ponti’ scaduto il 31 dicembre del 2024. Parliamo di interventi per quasi 100 milioni di euro che interessano opere strategiche, tra cui il Ponte Preti che è fondamentale per collegare il Canavese Occidentale e Ivrea. Con la sua inabilità, si spezzerebbe infatti in due il Canavese, per un’area priva di trasporto pubblico locale e la conseguente impossibilità di raggiungere gli ospedali. Ho quindi sollecitato il governo a trovare una soluzione, in tempi rapidi, per evitare la perdita delle risorse e per dimostrare quanto la manutenzione debba essere prioritaria: è un dovere nei confronti dei cittadini, dei sindaci che da tempo chiedono risposte e di un territorio che necessita di queste opere”.
Così Daniela Ruffino, deputata e commissario di Azione in Piemonte a margine del Question time di oggi alla Camera con il ministro Ciriani.
“Se per il governo la manutenzione è una priorità - ha proseguito Ruffino - è arrivato il momento di dimostrarlo: i rallentamenti legati alle opere non sono dovuti all’inerzia ma al Covid, al caro materie prime e al passaggio delle competenze all’Anas con nuove prescrizioni. È decisamente sbagliato bloccare le risorse e non rispondere ad una comunità, agli amministratori e agli imprenditori. Ritengo che serva un atto di coraggio nella proroga della scadenza poiché lo stesso governo conosce la situazione, avendola toccata con mano”.
RUFFINO (AZ), CON TRUMP NEGOZI UE E NON SINGOLI GOVERNI
Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):
Il governo Meloni gode in questo momento di una stabilità che manca agli altri governi europei. Una circostanza per lei apprezzabile che non deve però indurla nella tentazione di avviare una impossibile opera di mediazione con Donald Trump. Con la nuova amministrazione americana deve trattare la Commissione europea, la presidente Ursula von der Leyen, e all’occorrenza i singoli commissari.
Meloni farà bene a non esporsi a un duplica rischio: da un lato, di essere considerata nell’Unione come il cavallo di Troia di Trump, e, dall’altro lato, di essere trattata da Washington come una docile alleata a cui tutto si può imporre. Trump, e Meloni lo sa, considera l’Unione europea come fumo agli occhi e il suo obiettivo è dividerci. Se accorda un trattamento di favore al parmigiano o al prosciutto italiano, lo farà pagare magari alle auto tedesche o ai vini francesi. La Commissione deve negoziare per tutti i 27 partner dell’Unione e tutelare gli interessi dell’Unione, non di singoli Paesi.
RUFFINO (AZ), TRUMP INVITA MELONI PERCHÉ IGNORA L’EUROPA
Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):
Inviterei i colleghi di Fratelli d’Italia a moderare il loro entusiasmo per la presenza di Giorgia Meloni alla cerimonia di insediamento di Donald Trump. La nostra presidente è lì in rappresentanza del governo italiano. Se avesse gradito la presenza dell’Unione europea, Trump avrebbe invitato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Tutti sappiamo, e lo sanno anche i colleghi di Fratelli d’Italia, che il nuovo presidente americano vede l’Unione come fumo agli occhi. Con lui non ci sono mediazioni da svolgere, ma solo una strategia europea da elaborare e affermare con determinazione. Tutto il resto appartiene al mondo delle pie illusioni.