Progetto: A safe and normal day




Il Progetto

Mai come in questo periodo abbiamo visto le aziende occuparsi del sociale. Avere visibilità è stato più facile per le grandi aziende,  ma sono le piccole e medie imprese quelle che vivono più profondamente in connessione col proprio territorio.

Durante il lockdown 5939 donne hanno chiamato i centri antiviolenza di DIRE Donne in rete contro la violenza, un incremento di un fenomeno già drammatico che ci fa capire quanto sia importante lavorare sulla prevenzione , ma anche questo lo abbiamo imparato molto bene in questo periodo!
Contro la violenza la nostra soluzione è l'educazione e vogliamo farlo con voi, titolari e dirigenti di piccole e medie aziende, che sapete quanto sia importante programmare, valutare i fattori di rischio, calcolare l'impatto delle proprie strategie, voi che sapete che la vulnerabilità verso l'emergenza deve essere diminuita il più possibile.



IL PROGETTO IN CIFRE:

  • 6 mesi di lavoro
  • 4 docufilm
  • 1 regista vincitrice di numerosi festival, Adele Tulli
  • 1 casa di produzione, Filmaffair
  • 4 reti di imprese
  • 1 rete nazionale di 22 associazioni dedicata all'educazione contro la violenza
  • 100 studenti di scuola secondaria di primo grado (le medie)
  • 25 formatrici/ori professionisti
  • 70 ore di formazione in presenza sull'emersione di stereotipi e discriminazioni
  • 5 laboratori tecnici di regia e ripresa
  • 100 ore di tutoraggio
  • 60 ore di postproduzione
E A PAROLE:
"A safe and normal day" è dedicato alle scuole secondarie di primo grado. Adele Tulli e Laura Romano, la regista e la produttrice di Normal, presentato in prima mondiale al Festival di Berlino e nominato da Wired tra i 10 migliori film del 2019, entreranno, insieme a educatrici ed educatori specializzati nell'educazione contro la violenza di genere, in 4 classi di quattro regioni italiane.

L'obiettivo è un percorso di elaborazione critica di pregiudizi, tradizioni e pratiche basate sull'idea di normalità dei ruoli stereotipati di donne e uomini nella vita quotidiana delle/gli studenti.
I quattro docu-film realizzati dalle ragazze e dai ragazzi  saranno presentati ai festival di settore e diventeranno uno strumento educativo a disposizione delle 22 associazioni e organizzazioni della Rete Safe per promuovere il contrasto alla violenza di genere.

Nello specifico le attività saranno rivolte alle classi delle scuole coinvolte e saranno così suddivise:
1° incontro (4 ore): Visione del documentario Normal e dibattito in presenza di formatrici/ori su emersione stereotipi e discriminazioni
2° incontro (4 ore): Laboratorio tecnico di regia e ripresa (compresenza regista+formatrice - qui i/le ragazz* arrivano con idee da pitchare, ragionamento collettivo su temi da affrontare, generazioni, luoghi, contesti... come trasformare un’idea in una scena cinematografica, elementi di produzione - liberatorie ecc, divisione in gruppi, decisione task scene da girare per ogni gruppo…)
Tutoraggio a distanza: mentre le classi girano le clip possono fare richieste sia alle tecniche che alle formatrici
3° incontro (5 ore): Supervisione girato e approcci narrativi  (visione in classe delle scene girate, ragionamento su struttura narrativa complessiva, proposta di film - divisione in scene)
4° incontro (5 ore): Elementi di Montaggio (discutere la proposta di ‘script’ portata da/le ragazz*, sistemare idea montaggio su carta + workshop di software montaggio)
Postproduzione
Presentazione dei docu-film ai festival di settore

CHI SIAMO?


SAFE è una rete che sta lavorando sulla valorizzazione del lavoro di chi si occupa da anni di educazione contro la violenza nelle scuole e nei luoghi di aggregazione, sulla costruzione di strumenti di innovazione didattica e approfondisce attraverso progetti di ricerca-azione il tema dell'impatto sociale degli interventi educativi.
In particolare l’attenzione è sulle ricadute che gli interventi educativi possono avere su tutta la loro comunità di riferimento, sulle potenzialità che l'impresa può esprimere in tema di responsabilità sociale e le correlazioni possibili tra innovazione sociale, innovazione di impresa e innovazione didattica. Consideriamo l’assenza di violenza di genere un bene comune, ritieniamo che le/i giovani, le aziende, una intera comunità educante ed “educata” anche dai più piccoli, possano contribuire a creare una nuova cultura libera dalla violenza di genere.

Oggi insieme ad APID TO CONFAPID CAFID, SAFE lancia un progetto educativo su tutto il territorio nazionale e offre una concreta opportunità alle piccole e medie aziende di lavorare sui temi di Agenda 2030 , educazione di qualità e Pari opportunità, e di rafforzare il proprio impegno in tema di Responsabilità Sociale di Impresa

PERCHE’ PROPRIO ORA?

Il tempo che segue l’emergenza è spesso lo spazio migliore per il cambiamento , un’opportunità per osservare e modificare le cause strutturali di molti fenomeni che sono stati esasperati da una crisi. La nostra attenzione è sulla violenza di genere contro donne e minorenni.

Ciò che più ci interessa è la restituzione di valore alle esperienze di bambini e ragazze come capacità di costruire il futuro di una comunità a partire dalla sua componente più inaspettata e come strumento di sostegno dopo l'esperienza traumatica.
Crediamo che questo si possa fare solo con il coinvolgimento di tutte le parti che compongono la comunità come un organismo che mette in atto soluzioni collaborative di rigenerazione e ridefinizione della propria comunità.

LE PAROLE CHIAVE, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITA’

il progetto è innovativo all’interno dell’universo del fundraising perchè è una formula B2B applicata ad uno strumento fino ad ora essenzialmente B2C : coinvolgiamo le aziende come donatrici all’interno di una piattaforma in cui è possibile animare la partecipazione ed innescare anche elementi di competizione per raggiungere un obiettivo Social che è in grado di restituire visibilità e di fornire una soluzione concreta e appealing alle necessità di responsabilità sociale di impresa in particolare delle PMI.
Scegliere di produrre dei film è fortemente innovativo nei contenuti e nelle modalità di coinvolgimento degli utenti finali che sono gli artefici stessi del prodotto. Per la prima volta si assisterà alla narrazione degli stereotipi attraverso gli occhi delle e degli adolescenti che normalmente la subiscono passivamente. Inoltre il progetto è connotato da una forte sostenibilità grazie al coinvolgimento delle sedi italiane di SAFE e di Apid.
Il progetto continua dopo la sua conclusione : i film saranno un nuovo strumento educativo a disposizione delle associazioni e delle organizzazioni della Rete Safe per promuovere il contrasto alla violenza di genere e per sottolineare l’importanza del coinvolgimento delle aziende nella costruzione di una cultura della responsabilità sociale delle imprese .
LA DEDUCIBILITA’ DELLE EROGAZIONI LIBERALI ALLE APS
Le persone fisiche e gli enti soggetti all’IRES, quali società ed enti commerciali e non commerciali, possono ridurre il reddito complessivo delle erogazioni liberali in denaro o in natura operate a favore delle Associazioni di Promozione Sociale (APS) iscritte nel registro nazionale, compresi i livelli di organizzazione territoriale e circoli affiliati. La deduzione prevista è pari al 10% del reddito dichiarato e, comunque, non può essere superiore a 70.000 euro (più specificatamente, l’erogazione liberale è deducibile fino al minore dei due limiti). Per fruire dell’agevolazione è necessario che le erogazioni liberali in denaro siano effettuate tramite banca, ufficio postale, carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari.

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