RNEWS - comunicati stampa
Uscita piano rientro sanità, Ruffino (FI): "All'ottimismo di Chiamparino e Saitta seguano i fatti. La Sanità non funziona con i tagli, ma con idee e progetti"
"L'uscita
dal piano di rientro dal debito sanitario è una buona notizia. Ora,
però, al di là del trionfalismo manifestato dal presidente della Regione
e dall'assessore alla Sanità, vediamo ciò che Chiamparino e Saitta
sapranno fare, dopo aver annunciato nuove assunzioni e interventi per
l'assistenza e la rete dei pronto soccorso. Seguiranno i fatti?"
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E' il commento della vicepresidente del Consiglio regionale, Daniela Ruffino (FI), all'accordo siglato a Roma tra Governo e Regione Piemonte.
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"La
buona sanità, al di là della necessaria efficienza dei conti, richiede
progettualità, idee e intuizioni. E soprattutto l'ascolto delle esigenze
dell'utenza. Se ci sono servizi che funzionano, come nel caso di
Oftalmologia ad Orbassano, per la quale la Regione ha deciso la
soppressione, allora bisogna trovare soluzioni e non limitarsi a
tagliare", aggiunge Ruffino.
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"Se
10 mila cittadini hanno firmato la nostra petizione contro la chiusura,
ciò significa che un intero territorio ha bisogno di quel servizio.
Anche alla luce delle buone notizie da Roma - conclude Ruffino -
Chiamparino e Saitta dimostrino che possono rimediare al danno che hanno
deciso di compiere e restituiscano alla cittadinanza un presidio
sanitario e sociale di fondamentale importanza".
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Bilancio Comune Torino, Ruffino (FI): "Tagli alle scuole
private mettono a rischio qualità del servizio e libera scelta
educativa"
"I
sostanziosi tagli apportati alle risorse per le scuole private
rappresentano un passo indietro nel percorso di una scuola libera,
efficiente e competitiva. Non è accettabile che la qualità
dell'educazione venga messa a rischio dalla stessa amministrazione
civica".
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E' il
commento della vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte,
Daniela Ruffino, (FI), alla riduzione di risorse destinate dal bilancio
del Comune di Torino alle scuole Fism.
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"Se si
rende più difficile la libera scelta educativa dei propri figli ai
genitori che scelgono le scuole private - aggiunge la vicepresidente
dell'Assemblea piemontese - non si rende un buon servizio alla
tradizione scolastica torinese, sia dell'istruzione pubblica, sia di
quella privata, che è sempre stata una delle eccellenze della storia
della città, così come di tutto il territorio piemontese".
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"Tagliare
fondi indispensabili per mantenere un elevato livello negli istituti
privati significa minare le basi di quella "democrazia scolastica" che
rappresenta un diritto nelle scelte educative di famiglie e studenti. Il
Comune ponga presto rimedio a questo errore", conclude Ruffino
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Ruffino, presidente Consulta Europea: "Il Piemonte vuole un' Europa attenta ai giovani, alla sicurezza e al lavoro"
"I cittadini del Piemonte chiedono all'Europa le stesse fondamentali cose che si aspettano dai livelli di governo locali e nazionali: debellare il gigantismo burocratico, ridurre l'imposizione fiscale che causa troppe vittime tra le imprese, attuare politiche coordinate per favorire i giovani e l'occupazione".
Così la vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e presidente della Consulta regionale europea, Daniela Ruffino, nell'intervento in occasione della seduta aperta dell'Assemblea piemontese sul tema: “L’Unione europea a 60 anni dai Trattati di Roma”.
"E' compito in primo luogo delle nostre istituzioni - sottolinea Ruffino - dialogare con l'Unione, saperne cogliere tutte le opportunità che offre a favore dei nostri territori e farla percepire alle comunità locali quale realtà utile, irrinunciabile e vicina. In tale senso, per quanto riguarda l'attività dell'Assemblea regionale, mi sia permesso sottolineare come un ruolo davvero importante è rappresentato dalle azioni di comunicazione e sensibilizzazione svolto dagli Organismi consultivi, in particolare la Consulta Europea. L''Europa non sempre è riuscita a dare a tutti una risposta equa e organizzata. Una politica spesso priva di decisionismo ha lasciato spazio ad egoismi e aspirazioni politiche ed economiche nazionali".
"I cittadini del Piemonte chiedono all'Europa le stesse fondamentali cose che si aspettano dai livelli di governo locali e nazionali: debellare il gigantismo burocratico, ridurre l'imposizione fiscale che causa troppe vittime tra le imprese, attuare politiche coordinate per favorire i giovani e l'occupazione".
Così la vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e presidente della Consulta regionale europea, Daniela Ruffino, nell'intervento in occasione della seduta aperta dell'Assemblea piemontese sul tema: “L’Unione europea a 60 anni dai Trattati di Roma”.
"E' compito in primo luogo delle nostre istituzioni - sottolinea Ruffino - dialogare con l'Unione, saperne cogliere tutte le opportunità che offre a favore dei nostri territori e farla percepire alle comunità locali quale realtà utile, irrinunciabile e vicina. In tale senso, per quanto riguarda l'attività dell'Assemblea regionale, mi sia permesso sottolineare come un ruolo davvero importante è rappresentato dalle azioni di comunicazione e sensibilizzazione svolto dagli Organismi consultivi, in particolare la Consulta Europea. L''Europa non sempre è riuscita a dare a tutti una risposta equa e organizzata. Una politica spesso priva di decisionismo ha lasciato spazio ad egoismi e aspirazioni politiche ed economiche nazionali".
"Ma dal vertice di Roma - secondo la presidente della Consulta - sono finalmente emersi segnali significativi sui temi dei rifugiati, sul contrasto alla disoccupazione e alle ineguaglianze, sull'Europa sociale. E' però necessario realizzare una Unione più autorevole negli scenari internazionali, anche attraverso il progetto di difesa europea e una lotta coordinata al terrorismo".
"La "casa" europea - conclude Ruffino - è stata fondata, ampliata negli anni, ed è stata più volte imbiancata la sua facciata : ora va ristrutturata e resa adeguata alle esigenze non più rinviabili di chi la abita".
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SANITA', RUFFINO (FI): PD PORTE CHIUSE ALLA SOVRANITA' POPOLARE
"La democrazia, quella sconosciuta... Il PD piemontese oggi ha
sbattuto la porta in faccia alla sovranità popolare non dando la
possibilità ai piemontesi di esprimersi su un referendum per abolire una
riforma sanitaria che sta smantellando, pezzo per pezzo, le eccellenze
sanitarie presenti in Piemonte e nel Torinese". A sostenerlo la vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino a seguito dell'odierno Consiglio regionale che ha visto dire di no alla consultazione referendaria contro la Riforma Saitta.
"Non c'è da stupirsi - spiega l'azzurra - visto che da
mesi ci interfacciamo contro un muro di gomma nonostante tutto il mondo
sanitario, dai pazienti agli operatori del settore, denuncino il
collasso del sistema. Oggi il PD ha dimostrato la paura del voto perché
sa che avrebbe perso: e come potrebbe andare diversamente quando invece
di efficientare il sistema e tagliare gli sprechi si provvede solo al
taglio dei posti letto? Oppure laddove si studia un sistema che
privilegia ricoveri distanti decine di chilometri da dove si abita o si
predilige una continuità assistenziale a bassa intensità che non risolve
il problema del taglio posti letto e neppure da soluzioni
all'intasamento dei prontosoccorsi".
Aggiunge Ruffino: "Diventa quindi chiaro che inostri concittadini
abbiano sostenuto la richiesta di indire un referendum. Perché non
hanno altra voce per riportare un disagio verso dei servizi sanitari che
faticano a raggiungere anche fisicamente e verso una politica che non
si apre al confronto. Neppure ad una proposta a costo zero per
l'amministrazione regionale come quella del mantenimento
dell'Oftalmologia del San Luigi di Orbassano, che sarebbe stata
facilmente percorribile. Le aree più disagiate sono servite dai Cavs, a
bassa intensità: si tratta di una risposta non sufficiente a una rete
territoriale che fatica a rafforzarsi - dopo le tante promesse
effettuate mentre contemporaneamente su riducevano i posti letto - rete
territoriale che e' l'unica strada sensata per evitare
l'ospedalizzazione".
Conclude Ruffino: " Oggi chi vive nelle periferie dell'area
metropolitana non gode degli stessi servizi che ormai si possono
definire privilegi di chi abita in città, ancor meno per chi vive nei
Comuni montani. È così da Torre Pellice a Pomaretto, da Avigliana a
Giaveno, a Lanzo, Ciriè, piuttosto che Courgnè. I cittadini attendono
risposte. Le firme raccolte per sostenere il referendum sulla sanità e
per sostenere la difesa dei nuovi servizi tagliati sono state un
messaggio di disagio chiaro che i cittadini hanno lanciato alla politica
ed all'Assessore alla sanità".