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DiChiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):
L’operazione “disinnesco” messa in campo dalla presidente del Consiglio in pectore va avanti, con qualche strattone ma senza ripensamenti. Disinnescare il Viminale, l’Economia, e, se possibile, gli Esteri e la Difesa, cioè i quattro ministeri su cui il presidente della Repubblica potrebbe esercitare obiezioni al momento della nomina, significa declinare il futuro governo secondo una traiettoria non sgradita all’Europa e, nello stesso tempo, stoppare le pretese di Lega e Forza Italia su dicasteri-chiave per governare le forti turbolenze del quadro internazionale.
Si tratta di capire se, una volta condotta in porto, una tale operazione potrà lasciare strascichi più o meno significativi nei rapporti interni al centrodestra. Depotenziare Salvini e Berlusconi e mettere tecnici riconosciuti sul piano internazionale può facilitare l’azione di governo anche sul piano parlamentare. Azione e Carlo Calenda hanno sempre chiarito che, al netto del voto di fiducia che sarà sempre negato al governo, siamo disponibili a valutare nel concreto le singole proposte: per approvarle nel caso dovessero rispondere, a nostro giudizio, agli interessi del Paese. Ma pronti anche a contrastarle con durezza se dovessero sembrarci dannose. Da questo punto di vista nessun problema, per esempio, su quota 41 e la flat tax perché nessuna delle due proposte scombiccherate arriverà mai all’esame del Parlamento. Erano fumo agli occhi degli elettori e 8n quel fumo è oggi avvolto Salvini.
PD: RUFFINO A FIANO, DA CALENDA FOTO DELLA REALTÀ, NESSUNA IMPOSIZIONE
Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):
Voglio rassicurare Emanuele Fiano, politico quanto mai accorto e intelligente: Carlo Calenda non aspira al ruolo di consigliere politico o di spin del Pd. E non vuole dettare la linea a un partito che ha mostrato di faticare molto a trovarne una. Fiano scrive: “Sono convinto che ciò che abbiamo vissuto dal 1996 ad oggi, dall'Ulivo, all'Unione, al Pd di oggi, abbia esaurito una funzione e perso una prospettiva e che oggi occorra un atto rifondativo, innanzitutto partendo dal confronto serrato con le rappresentanze sociali e del lavoro e non su semplici leadership, né tantomeno alleanze forzose e forzate, come invece sembra suggerirci Calenda". Calenda non ha suggerito nessuna alleanza forzosa. Per il resto quello che non va nel Pd lo ha descritto Fiano come meglio non si potrebbe. E personalmente lo sottoscrivo. Calenda ha fotografato esattamente le cose che dice Fiano.
Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):
Calato il sipario sulla propaganda elettorale, è tempo per tutte le forze politiche, vincitori e sconfitti, di rimboccarsi le maniche per trovare risposte immediate al dramma del caro-bollette che rischia di ridurre sul lastrico migliaia di famiglie e imprese. Non c’è tempo da perdere: il destino politico di Salvini o le sedute di autoanalisi del Pd non figurano in cima all’agenda delle famiglie e non tolgono il sonno agli imprenditori.
Le bollette arrivano con cadenza bimestrale alle famiglie e mensile alle imprese. Se è questione europea come dice Meloni, ed è questione sicuramente europea, allora è bene ascoltare il rinnovato appello di Calenda a tutte le forze in campo per un incontro urgente e definire una strategia comune sui provvedimenti da prendere. Lo spettacolo di un mondo politico unito a sostegno degli interessi dell’Italia è la risposta migliore da portare ai tavoli europei per far avanzare l’idea di un price cap sul prezzo del gas. Non si tratta di stravolgere i ruoli di maggioranza e opposizione: Meloni, Letta e Conte si mettano tranquilli. Si tratta di mostrare in tutte le sedi europee che l’Italia è in sistema solido e i partiti, all’occorrenza, sanno mettere da parte divisioni e convenienze per difendere gli interessi nazionali. E l’Europa è la sede migliore in cui difenderli.
SANITA', RUFFINO “MANCA PERSONALE SANITARIO. OSPEDALI TERRITORIALI AL COLLASSO”
“Lo stato che sta vivendo la nostra sanità pubblica periferica è al limite dell’abbandono. Cuorgnè, Chieri, Carmagnola, Castellamonte, Moncalieri, Ivrea, sono solo alcuni esempi di ospedali che devono essere ricollocati e dove manca il personale sanitario. E se riescono a funzionare è solo per gli appalti vinti da cooperative esterne che inviano a turno medici e infermieri, ma se questi disgraziatamente dovessero venire meno il territorio, la popolazione, non avrebbe più una prima risposta alle urgenze sanitarie ed è un fatto grave”. Dichiara in una nota la deputata di Azione, Daniela Ruffino. “La Regione è ferma. Si sta sottovalutando, ma anche rischiando, di far mancare alle nostre comunità quello che è un diritto tutelato costituzionalmente. Bisogna tornare ad assumere giovani medici e rendere più attrattivo il lavoro nei piccoli ospedali e la vita nei piccoli centri urbani soprattutto nelle valli. È ora che la Regione faccia delle scelte. Non possiamo lasciare in sofferenza la sanità regionale e la popolazione a rischio. Davanti a una emergenza del genere bisogna agire”