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PARLAMENTO : RUFFINO, (Azione) Pd COLPITO DA SINDROME DI STOCCOLMA

"I sondaggi post-voto proiettano più di un'ombra sulla salute del Pd. Continua il calo nel sentiment degli elettori, e quel che perde il Pd fa ingrassare il M5S. È l'effetto della 'sindrome di Stoccolma', come venne battezzato quel legame di sudditanza psicologica e quasi affettiva fra le vittime del sequestro e il loro carnefice. Il Pd è legato ai Cinquestelle da un cordone ombelicale che nessuno vuole recidere e sta portando quel partito all'irrilevanza politica fra le opposizioni. Letta deve mettersi d'accordo con se stesso: ritiene indispensabile unire le opposizioni e nello stesso tempo lavora, neanche troppo dietro le quinte, per escludere un pezzo importante delle opposizioni dagli uffici parlamentari. Se un comportamento tanto vacillante vuole alludere a un ricatto nei confronti di Azione, lo riteniamo irricevibile. Se pensa, invece, di costruire dopo il voto l'alleanza confusa che non gli è riuscita di costruire prima, sbaglia due volte perché Azione è stata chiara nel ritenere incompatibile la nostra presenza in un'alleanza che veda la presenza del M5S: eravamo incompatibili prima del voto e tali siamo rimasti dopo". Lo afferma l'esponente di Azione Daniela Ruffino.




GOVERNO: RUFFINO, TAJANI AGLI ESTERI RAPPRESENTA BERLUSCONI O ITALIA?


Lasciano il tempo che trovano gli sforzi di queste ore per minimizzare le gravi affermazioni di Berlusconi sul ritrovato rapporto con Putin. Fiato sprecato le rassicurazioni di Lollobrigida sul fatto che la linea del governo di saldamente occidentalista (sintomatico che ometta “ed europeista”). Lo stesso esponente trova “sconveniente” coinvolgere Tajani nella querelle accesa da Berlusconi. Non so se Lollobrigida si renda conto che si sta parlando della linea di politica estera, cioè uno dei fondamenti su cui è nata la Repubblica italiana. Provi a chiedersi: Tajani alla Farnesina rappresenterà la linea di Forza Italia e di Berlusconi oppure quella del governo? Se rappresenta la linea del governo, Tajani sconfesserà il suo leader politico sull’Ucraina. Oppure, aderendo alla linea del suo leader politico, metterà in difficoltà il nascente governo di centrodestra. Su questo punto sarebbe utilissimo, per non dire doveroso, avere un ampio dibattito in Parlamento. Dibattito per fare chiarezza non solo sulle posizioni del centrodestra, ma anche sulla linea ondivaga e neutralista del M5S.



IRAN: RUFFINO, AMINI E LE ALTRE, EUROPA IN PIAZZA CONTRO TEOCRAZIA

     Mahsa Amini, 22 anni, uccisa il 16 settembre per una ciocca di capelli che sfuggiva all’hijab; Nika Shakarami, 17 anni, sparita il 20 settembre, il suo corpo è stato ritrovato in un obitorio il 30 settembre; Asra Panahi, 16 anni, pestata a morte il 13 ottobre perché si rifiutava di intonare l’inno ad Ali Khamenei: la scia di sangue lasciata dalle donne iraniane, tutte vittime della “polizia morale”, braccio secolare di quel violento regime teocratico che è l’Iran, deve scuotere le coscienze di tutte le donne del mondo libero, di tutti i democratici che ritengono i diritti umani un patrimonio inviolabile di ogni persona.

     Occorre costruire occasioni di mobilitazione a sostegno delle donne iraniane, ma non solo loro,  perché il sostegno deve andare a tutte le donne costrette a gravi privazioni della libertà e della dignità, fino alla privazione della loro stessa vita. Il Parlamento italiano e il governo devono agire presso tutte le sedi internazionali, a cominciare dall’Onu, per chiedere la condanna ferma e severa della repressione in Iran. Khamenei, al pari di Putin, che non a caso sostiene nella repressione contro l’Ucraina, deve essere condotto davanti al Tribunale penale internazionale per rispondere dei suoi crimini contro l’umanità. Mi rivolgo a tutte le colleghe parlamentari e a tutte le amministratrici impegnate nei diversi livelli istituzionali per costituire un forum permanente di monitoraggio e di iniziativa contro tutte le violenze consumate in Iran contro le donne. Perché anche in un regime teocratico, le donne sanno essere generatrici non solo di figli ma anche di libertà 

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