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Nucleare. Ruffino (Azione): Ministro Pichetto intervenga subito su Sogin


“Il ministro Pichetto Fratin intervenga immediatamente su Sogin, società statale che non funziona e che in 20 anni si è distinta solo per scandali e perdite, tanto da essere stata commissariata lo scorso giugno. Non bastano però impegni generici, servono fatti concreti. Le risposte fornite dal ministro non possono perciò lasciarci soddisfatti”. Lo dichiara la deputata di Azione Daniela Ruffino a proposito della risposta del ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, all’interrogazione da lei presentata sul caso Sogin. “Speriamo che le date fornite dal ministro Fratin rispondano a qualcosa di concreto – aggiunge - ma siamo molto perplessi sui vari progetti per la gestione e per lo smaltimento dei rifiuti nucleari e radioattivi di cui Sogin ha la responsabilità, che sono ormai non solo una necessità ma anche un’urgenza nazionale. Ancora non ci sono novità su dove saranno depositate le scorie nucleari, con la proposta di Cnai (Carta Nazionale delle Aree Idonee) secretata da mesi. Ed è di oggi la notizia che la Francia non ritirerà più i nostri rifiuti radioattivi finché non decideremo dove e quando sarà costruito il deposito nazionale. Sui territori, visto il pessimo operato di questi anni, non c’è più fiducia in Sogin, nemmeno dopo il commissariamento: i direttori sono gli stessi, non c’è stato alcun rilancio e il destino della società è nelle mani di chi l’ha affossata. L’Italia ha bisogno di chiudere col vecchio nucleare e di lanciare il nuovo – conclude Ruffino - ma andando avanti così sarà impossibile e il Terzo Polo non ci sta”.




BENZINA: RUFFINO, GOVERNO AUTORIZZA CACCIA AI BENZINAI

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):

Dopo quella ai cinghiali, il governo ha pensato bene di autorizzare la caccia ai benzinai con un provvedimento cervellotico e privo di qualsiasi ragionevolezza. I ministri e la presidente del Consiglio ignorano un dettaglio che non è un dettaglio: i costi della distribuzione dei carburanti variano, e in maniera spesso sensibile, da Regione a Regione e da territorio a territorio, perché la cisterna che rifornisce il paese di montagna costa più della distribuzione del carburante in una città o di una pompa di benzina vicina a una raffineria.

L’esposizione del doppio cartello, con il costo del carburante in quella pompa e il costo medio nazionale dello stesso carburante, provoca un inganno ottico con il solo risultato di condannare un incolpevole benzinaio. Il governo ha messo in piedi l’ennesimo teatrino, per nascondere la propria incapacità e impotenza nel fronteggiare il costo del carburante. Avrebbe potuto trovare le risorse necessarie e confermare il taglio di 0,25 euro delle accise semplicemente rinviando flat tax e quota 103, cioè le due cambiali elettorali da pagare a Salvini, e salvare così i bilanci di famiglie e imprese contribuendo a contenere la dinamica inflattiva. 




IRAN: RUFFINO, VILTÀ DEMOCRAZIE INCORAGGIA MACELLERIA A THERAN

"Le democrazie occidentali pagheranno un prezzo altissimo per la pavidità mostrata nel condannare la dittatura teocratica che ha trasformato l'Iran in una macelleria quotidiana. Le parole di sfida con cui il vice comandante delle Guardie rivoluzionarie, Abbas Nilforoushan, si è rivolto al presidente Biden e quindi all'Occidente sono di una tragica eloquenza: chi volesse rovesciare la Repubblica islamica 'deve attraversare un mare di sangue'. Come se non bastassero i fiumi quotidiani di sangue di quel regime contro i propri figli". Lo afferma Daniela Ruffino, parlamentare di Azione. "L'Europa, gli Stati Uniti e il mondo libero - prosegue - sembrano balbettare di fronte a una manifestazione di violenza che ricorda le pagine più buie del Novecento. Il regime iraniano è un cancro che sta divorando il presente e il futuro di 100 milioni di persone ma, come ogni cancro non rimosso, è destinato a produrre metastasi ben oltre i confini dell'Iran. Le torture e le esecuzioni sommarie sono una sfida aperta e le nostre libertà sono più fragili e instabili senza una reazione decisa delle istituzioni internazionali. L'Iran ha ancora diritto ad avere un rappresentante all'Onu e nelle altre istituzioni internazionali? Non basta più elogiare la forza e la determinazione delle donne: senza interventi concreti per fermare la strage facciamo solo proclami di vuota retorica. È quel regime e i suoi rappresentanti che vanno neutralizzati", conclude.

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