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RIFORME: RUFFINO, COSTITUZIONE NON È ABITO ARLECCHINO
Trasformare la Costituzione nell’abito di Arlecchino, con tante pezze a colori, è il rischio che si intravvede nel cantiere confuso, e fin qui solo annunciato, del centrodestra. Si vuole il presidenzialismo, l’autonomia differenziata e, perché no, la rinascita delle Province con organi elettivi. Tutto ciò dopo il taglio del 33% della rappresentanza parlamentare.
Cioè si indeboliscono gli organi di controllo, le assemblee legislative, per potenziare in modo verticistico il potere esecutivo nell’illusione, perché di illusione si tratta, di raggiungere la stabilità e insieme la governabilità. Se si guarda a Washington e a Parigi è facile scoprire che il presidenzialismo, anche nella versione “semi”, dà la stabilità ma non la governabilità. Biden è costretto a negoziare con i repubblicani i provvedimenti importanti. Macron deve fare lo stesso con le opposizioni di destra o di sinistra. Cioè devono “fare politica”, un’arte che si vorrebbe cancellare in nome dell’efficienza e della rapidità. La Germania, senza presidenzialismo o premierato, ha una tradizione di governi iper-stabili: 8 anni Kohl, prima di lui 8 anni Schmidt e Merkel addirittura 16 anni! Come hanno fatto: con la politica, e senza rimanere prigionieri del manicheismo bipolare. Hanno governato con le più diverse coalizioni, ma con un segreto: gli interessi del Paese vengono sempre prima degli interessi di partito. Ecco l’unica vera riforma utile per l’Italia
MES: RUFFINO, MANFRINA PENOSA, MELONI SA CHE È DA APPROVARE
La messinscena sul Meccanismo europeo di stabilità è davvero penosa. La presidente Meloni e il ministro Giorgetti abbiano un sussulto e facciamo quello che sanno di dover fare perché non ci sono alternative: presentino un ddl di ratifica del Mes così da chiudere questo tormentone privo di senso.
La presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia sanno benissimo che senza la ratifica del Mes si bloccano troppe procedure in Europa e l’Italia si ritroverebbe sull’ultimo vagone. Se qualcuno pensa di utilizzare la ratifica del Mes come moneta di scambio per strappare impegni precisi all’Europa in fatto di immigrazione sta sbagliando clamorosamente il calcolo. Eviti il governo di mettere a rischio la credibilità dell’Italia con tanta fatica conquistata da Mario Draghi.
Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):
Il governo di destra vorrebbe convincere gli italiani che il taglio delle accise è stato un regalo fatto ai ricchi. Se è vero che il mancato rinnovo del taglio comporta una spesa aggiuntiva di circa 30 euro, ma anche solo di 20 euro al mese, la destra vorrebbe convincere gli italiani che quei 30 o 20 euro di spesa in più penalizzano chi ha uno stipendio di 4 o 5 mila euro e favorisce invece chi guadagna 1300-1400 euro. Posso capire che la destra voglia affermare la propria identità, ma farlo a scapito della logica e della matematica mi sembra francamente un po’ troppo.
DL ISCHIA: RUFFINO (Azione), POCHE RISORSE E TROPPI TENTENNAMENTI