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TAV: RUFFINO, BENE CONFERME PARIGI, ANDARE D’ACCORDO È UTILE A TUTTI
Trovo positive le rassicurazioni del ministro Beaune sulla determinazione della Francia a rispettare il calendario dei lavori sulla Tav. Non è una concessione fatta all’Italia ma una decisione utile a entrambi i Paesi e all’Europa della libera circolazione e della crescita. Andare d’accordo in Europa è utile e conveniente per tutti, al di là delle differenze politiche.
Chi affitta una stanza o un appartamento a studenti universitari o delle scuole superiori deve rilasciare una ricevuta ma non deve pagare alcuna tassa sul canone d’affitto, a condizione che esso sia inferiore di almeno la metà delle tasse che avrebbe dovuto pagare: è un primo, urgente intervento a favore degli studenti senza intaccare i diritti dei proprietari. A questo si dovrebbe aggiungere, da parte dello Stato e dei Comuni, un intervento che preveda tariffe agevolate per luce e gas.
Mi rendo conto che si tratta di interventi tampone, ma intanto si può smuovere qualcosa in attesa che il governo si decida a utilizzare i fondi previsti dal Pnrr per la costruzione di alloggi riservati agli studenti universitari. Lasciamo al ministro Salvini di istituire commissioni ad hoc, peraltro già esistenti, e veda il governo di darsi una mossa prima che la situazione sfugga di mano. Perché le ragioni, ovviamente, sono tutte dalla parte dei giovani attendati da Milano a Roma a Palermo.
RIFORME: RUFFINO, PIÙ POTERI AL PREMIER, GARANTE SUPREMO RIMANE QUIRINALE
Conferire al presidente del Consiglio poteri più ampi e incisivi, come la nomina e revoca dei ministri senza il previo assenso del Quirinale, o la facoltà di sciogliere il Parlamento (ma su questo dovrebbe rimanere l’assenso del Quirinale): poche, incisive riforme sono sufficienti per cambiare il volto delle istituzioni. Con un avviso a cui tutti dovremmo prestare attenzione: la stabilità dei governi viene dalla politica, da un ceto politico formato attraverso l’esperienza maturata nei diversi gradi elettorali. Guardare in giro può essere utile per capire che non esistono formule magiche capaci da sole di dare stabilità all’esecutivo. Se una maggioranza è minata al suo interno da rivalità politica e litiga sulle nomine, il rimedio è semplice: il presidente del Consiglio decide, gli alleati accettano oppure la sfiduciano in Parlamento. Se esiste una maggioranza alternativa, bene, altrimenti si torna alle urne. I tedeschi vanno avanti così dal 1949. Non ho notizia di governi più stabili di quelli che si sono formati a Berlino in 70 anni di vita democratica.
Mi preoccuperei, invece, di restituire centralità alle assemblee elettive. Passa da lì la democrazia parlamentare rappresentativa. Più autorevolezza al Parlamento e più poteri al presidente del Consiglio. Due punti decisivi per la qualità della democrazia.
Sanità. Ruffino (Az-Iv): Schillaci scopre l’acqua calda, servono diagnosi e cure