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FUORISEDE: RUFFINO, RINVIO È FERITA ALLA DEMOCRAZIA
È grave la decisione presa dalla maggioranza di rinviare l’esame della pdl per il voto ai fuori sede, invocando la mancanza del parere della Commissione Bilancio. La proposta elaborata dalle opposizioni mira a estendere il diritto fondamentale in democrazia, l’espressione del voto, a una platea che si stima in circa 5 milioni di persone. Di essa fanno parte non solo i giovani che studiano, ma lavoratori e persone anziane che vivono lontano dalla loro residenza abituale. È un vulnus alla libera espressione del voto, perché significa provare di questo diritto qualcosa come 14-15% degli elettori. L’idea poi di trasformare la proposta in una legge delega fa a pugni con i regolamenti parlamentari che riconoscono il diritto di iniziativa legislativa a tutte le forze politiche. Voglio credere che su questo profilo ci sarà la massima vigilanza da parte del presidente della Camera.
GOVERNO: RUFFINO, DA MELONI DIVERSIVI, NESSUNA RISPOSTA A PROBLEMI PAESE
Non ripeto l’elenco delle inadempienze dell’esecutivo, ben descritto da Calenda, voglio invece richiamare la presidente Meloni ad assumersi in modo limpido le responsabilità sulla grave situazione del Paese. Nei giorni scorsi Bankitalia ha denunciato la pericolosità di provvedimenti come la flat tax, i cui costi sono stati ampiamente sottostimati nel Def, e gli scarsi benefici, a fronte di costi altrettanto esorbitanti, che derivano dal taglio del cuneo fiscale. Se a questo si aggiunge il costante rifiuto del governo a dire una parola di chiarezza sui gravi ritardi nell’attuazione del Pnrr il quadro che ne esce autorizza previsioni quanto meno preoccupanti sulla condizione economica e sociale in cui verrà a trovarsi l’Italia nei prossimi mesi.
Il governo continua a proporre diversivi, si tratti dell’’etnia o del Ponte sullo Stretto, delle riforme istituzionali o del reato universale del Gpa. La Nazione tanto cara a Meloni vuole sapere se da qui a giugno arriveranno i 35 miliardi dall’Europa, se l’Italia, come altre democrazie, introdurrà il Salario minimo orario e tutti quei provvedimenti necessari a salvaguardare la coesione sociale. La politica non è declinazione di un futuro immaginario ma capacità di dare risposte alle questioni del presente. E sulle difficoltà del Paese la presidente Meloni tace non avendo soluzioni credibili da proporre.
RAI: RUFFINO, STRAVINCERE FARÀ MALE ALLA DESTRA
Dopo Fabio Fazio oggi l’annuncio che anche Lucia Annunziata scende dalla nave. La destra avrebbe di che gioire, visto che riteneva l’uno e l’altra due giornalisti schierati se non proprio faziosi. Si sono mai chiesto la destra e la presidente Meloni quanto potere avevano Fazio e Annunziata se il 25 settembre hanno vinto le elezioni con una larga maggioranza? La bulimia di potere è la minaccia più grande per chi lo ha conquistato. La sinistra ha comodamente perso tante elezioni pur disponendo, secondo la destra, di conduttori e giornalisti in Rai a lei ritenuti vicini. Qualche riflessione forse si impone, a maggioranza e opposizione, sull’effettivo peso dell’informazione pubblica nella formazione dell’opinione e del consenso.
Una Rai fatta da trombettieri della maggioranza di turno può provocare molti danni a quella maggioranza. I telespettatori sono una cosa, gli elettori sono un’altra cosa. E se il governo non riesce a prendere i soldi del Pnrr e a spenderli in investimenti o non approva il salario minimo orario o lascia gonfiare le code negli ospedali per fare un’analisi non ci sono Tg e Mezz’ora in più addomesticati che possano salvarlo.