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SALUTE, RUFFINO(Fi): CURE DOMICILIARI NON AUTOSUFFICIENTI SIANO PER LEGGE

"La tragica vicenda del Coronavirus ha fornito una ulteriore conferma dell’assoluta importanza e priorità delle prestazioni sanitarie domiciliari. Parliamo di malati che hanno l’indifferibile esigenza di essere alimentati, curati nella loro igiene personale, movimentati, nonché di ricevere tutte le prestazioni necessarie in base alle loro personali esigenze. Se oggi i malati non autosufficienti e le persone con disabilità o con limitata o nulla autonomia riescono a sopravvivere, pur in assenza di interventi domiciliari da parte del servizio sanitario, è solo grazie al ruolo di supplenza dei loro congiunti”. Così, in una nota, la deputata di Forza Italia Daniela RUFFINO.“Una situazione non più sostenibile - aggiunge - e ai limiti dell’accettabile, in virtù della quale ho presentato un’apposita proposta di legge per coprire un grave vuoto legislativo al fine di assicurare il diritto esigibile e prioritario del malato non autosufficiente alle cure domiciliari, nonché l’obbligo dei Servizi sanitari territoriali di garantirle. Ricordo infatti che la tutela della salute è un diritto di tutti i cittadini che trova il suo fondamento primario nella legge 833 del 1978 il cui articolo 2 obbliga il Servizio sanitario nazionale ad assicurare cure agli indigenti che costituisce la base imprescindibile anche delle prestazioni sanitarie domiciliari e ospedaliere”.





UE: RUFFINO (FI), GRANDE RISULTATO, MA SU MES SERVE CORAGGIO

"L'accordo raggiunto sul Recovery Fund e' stato un grande risultato, ma sul Mes le distanze restano. Il governo deve assumere una decisione certa e il premier Conte non dovrebbe essere ostaggio della maggioranza facendosi condizionare su questioni di vitale importanza. Ci vuole un atto di coraggio. I soldi del Mes sono disponibili subito e devono essere utilizzati per i medici, il personale sanitario, le sale operatorie, la rete ospedaliera. I territori ne hanno bisogno, soprattutto in questo momento. Le risorse del Mes sono le uniche che possono essere utilizzate immediatamente per la sanita', senza condizionalita'. Quello che interessa adesso e' fronteggiare l'emergenza, guardando al futuro del Paese. Sarebbe un grave errore non utilizzare queste risorse". Lo dichiara in una nota Daniela RUFFINO, deputata di Forza Italia.





FASE 3: RUFFINO, EMERGENZE SCUOLA E SANITA’, SERVE SCATTO DEL GOVERNO

"L'accordo raggiunto in Europa stanotte e' un buon punto di partenza per programmare i prossimi mesi. L'Italia ha bisogno di riforme e interventi strutturali per la ripartenza e per dare ai propri cittadini certezze in merito alla quotidianita' e al futuro.Le risorse che arriveranno dal 2021 con il Recovery Fund sono senza alcun dubbio importanti, ma non possiamo aspettare il nuovo anno per iniziare un vero e proprio percorso di svolta.Le principali emergenze per il nostro Paese sono due: la scuola e la sanita'. Sulla scuola, in vista della riapertura di settembre, il ministro Azzolina e' in grave ritardo. Mancano all'appello 80mila docenti, per infanzia e primarie ci saranno supplenti non laureati, i banchi multi-funzione non sono stati ancora acquistati, un genitore oggi non sa ancora a che ora entrera' il figlio a scuola, in che classe sara', quanto durera' l'orario di didattica in presenza, quanto quella di didattica digitale.Sulla sanita', invece, dopo i mesi caldi del Covid, occorre programmare l'ammodernamento dei nostri ospedali, investire sulla telemedicina, sui territori, assumere medici e infermieri. Se ci sara', in autunno, una seconda ondata del virus, dobbiamo farci trovare pronti. In questo scenario appare indifferibile l'attivazione del Mes: l'Italia non puo' rinunciare, nonostante le timidezze del governo Conte, a 37 miliardi.Queste le sfide impellenti per i prossimi mesi. L'esecutivo non puo' piu' tergiversare, adesso serve uno scatto". Lo afferma in una nota Daniela RUFFINO, deputata di Forza Italia.





SCUOLA, RUFFINO FI): PER INFANZIA SERVONO RISORSE E ASSUNZIONI, NON PROMESSE

"Dunque, finalmente il governo si accorge delle scuole dell'infanzia. Il ministro Azzolina ha annunciato, oggi, che non solo riapriranno anch'esse a settembre ma che gli insegnanti necessari saranno reclutati anche tra gli studenti non ancora laureati, con buona pace della formazione di entrambi, bambini e futuri insegnanti. I conti presto si fanno. Per garantire il distanziamento sociale ai 900 mila bambini della scuola dell'infanzia infanzia servirebbe suddividerli in 60 mila gruppi. Per garantire il tempo pieno alle famiglie, 60 mila gruppi significa almeno 120 mila docenti. Attualmente, gli insegnanti sono 87 mila e, dunque, per far ripartire l'infanzia servono almeno 33mila docenti su tutto il territorio nazionale. Per fare tutto ciò serve uno stanziamento economico gigantesco. Al momento, il governo ha promesso un miliardo di euro, promesso non concesso, per tutti gli ordini di scuola, infanzia, primaria e secondaria. Come, dove e quando pensa il ministro dell'Istruzione di reperire le risorse? Il rischio vero è che l'orario delle scuole dell'infanzia dovrà essere drasticamente ridotto se non si investono, ora e subito, risorse adeguate, procedendo rapidamente alle assunzioni. Ricordiamo al ministro che settembre è domani e le famiglie italiane non possono essere abbandonate a sé stesse". Lo dichiara in una nota Daniela RUFFINO, deputata di Forza Italia.








TAV. RUFFINO (FI): I NO AL PROGRESSO CI CONDANNANO A DECRESCITA

"I No Tav continuano a farsi sentire in Val di Susa con metodi violenti. Ieri si sono cimentati contro i cancelli del cantiere della Torino Lione e poi con un corteo da cui sono partite pietre e artifizi pirotecnici indirizzati alle forze dell'ordine. Per domani e' prevista una 'passeggiata' per questi signori che si oppongono alla realizzazione della Tav sbagliando nel metodo e nel merito. Si puo' manifestare il proprio dissenso anche in forme piu' civili, senza ricorrere necessariamente alla violenza". Lo afferma Daniela RUFFINO, deputata di Forza Italia eletta nel collegio uninominale Val di Susa. "Sbagliato e' pensare di tenere al proprio paese non rendendosi conto se ci si oppone all'alta velocita' si condanna l'Italia verso quella decrescita felice che di felice non ha nulla se non la perdita di posti di lavoro. Non avere infrastrutture all'avanguardia significa voler restare fanalino di coda in Ue. In un momento di grave crisi economica sarebbe bello vedere il paese pieno di cantieri, gente al lavoro. Le infrastrutture e la Tav in particolare devono essere la priorita' per il governo che ha il dovere di tentare di risollevare I'Italia dalla crisi. Con i 'no' al futuro, al progresso non si ottiene nulla", conclude.





SCUOLA: RUFFINO (FI), 'PER INFANZIA BUIO PESTO, PIU' FONDI E ASSUNZIONI'

"Al netto delle strampalate idee del ministro Azzolina, sono al vaglio del CTS soluzioni per la riapertura delle scuole secondarie, oggettivamente impraticabili per i bambini delle scuole elementari. Ma il dato più grave è che sull'infanzia siamo all'anno zero, non una parola, se non generiche e impraticabili linee guida. Né il ministro, né il Comitato tecnico scientifico sanno che pesci prendere, se non rimandare a vaghe quanto fantomatiche linee guida. Eppure, settembre è in arrivo, anche per i bambini della scuola d'infanzia. Stiamo parlando di oltre 42.000 sezioni, per l'esattezza 42.258, che accolgono 901.052 bambini di cui 22.302 disabili, per una media di 21,3 bambini a sezione, e che occupano 87.748 insegnanti". Lo dichiara in una nota, Daniela RUFFINO, deputata di Forza Italia. "I dirigenti delle scuole pubbliche statali -sottolinea- hanno più volte chiesto chiarimenti sulle regole da seguire, preoccupati come sono per l'imminente riapertura e per l'impossibilità di garantire il rientro in sicurezza. Il rischio è che famiglie con bambini che frequentano la scuola d'infanzia, abbandonati durante la fase di lockdown, rischiano nuovamente di essere lasciati soli. E' giunto il momento che qualcuno si occupi di questi bambini e delle loro famiglie. Le soluzioni ci sono: più assunzioni, più fondi ai comuni. Settembre è domani, siamo già in forte ritardo", conclude.

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