RNEWS Comunicati stampa
Ponte Preti, Ruffino (Az): “Proporrò proroga in primo provvedimento utile”
“Sul finanziamento per il Ponte Preti non possiamo arretrare: i lavori necessari al rifacimento di un’opera indispensabile per collegare Ivrea e il Canavese occidentale devono essere eseguiti, ne va della sicurezza e della viabilità di un intero territorio. Il ministero dei Trasporti rispondendo ad una mia interrogazione, ha comunicato che non ci saranno proroghe per i lavori oltre la scadenza del 31 dicembre come era previsto dal ‘decreto Ponti’ del 2019. Una questione, però, che non può essere archiviata: è un tema di sicurezza. Il governo non può non tenere conto dei due anni del Covid e mi auguro che questa perentorietà non sia legata alle difficoltà della legge di Bilancio.
La mancata proroga, inoltre, andrebbe anche a scapito di ulteriori opere infrastrutturali nella Città Metropolitana di Torino: dal ponte di Borgo Revel a Verolengo o quello tra Ciriè e Robassonero, tra Settimo Torinese e Castiglione. Per questo motivo insisteremo affinché i termini possano essere prorogati all’interno del prossimo decreto ‘Milleproroghe’ così da non compromettere la realizzazione degli interventi previsti. Azione supporterà ogni ulteriore proposta risolutiva di dialogo per trovare una soluzione rapida e definitiva”.
Lo comunica la deputata e commissario di Azione in Piemonte Daniela Ruffino.
STELLANTIS: RUFFINO (AZ) “GOVERNO E UNIONE EUROPEA DEVONO AGIRE SUBITO”
“La crisi drammatica di Stellantis rischia di avvitarsi e a pagarne le conseguenze sarebbero quasi 300 mila lavoratori, considerando l’indotto. L’uscita di Tavares è solo il primo e non risolutivo atto per salvare la casa. John Elkann non può dire all’Italia e agli azionisti della società che tutto resta ferma in attesa che a giugno sia scelto il successore di Tavares. Se così fosse a giugno avremmo un’azienda morta.
Si tratta di agire adesso, nelle prossime ore. E i soggetti titolati a farlo sono John Elkann e il governo, meglio se nella persona della presidente del Consiglio e non di un inutile ministro del Made in Italy. Il governo può affrontare fino a un certo punto la crisi Stellantis. A mobilitarsi deve essere l’Unione europea. Perché Stellantis è un capitolo, importante certo, di una crisi epocale dell’automotive che investe l’Europa. Fa storia l’annuncio che Volkswagen per la prima volta chiuderà una fabbrica in Germania e andrà sui libri lo sciopero prolungato proclamato dal sindacato tedesco IgMetall. Stellantis e Volkswagen rappresentano il 70% del mercato auto europeo. Meloni faccia la sua parte, von der Leyen deve fare la sua. Elkann non può rimanere a guardare”.
Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione.
Stellantis, Ruffino (Az): “Ipotesi liquidazione Tavares insostenibile”
“Premesso che è assolutamente urgente che il presidente John Elkann riferisca in Parlamento, la vicenda Stellantis va assumendo contorni drammatici che vanno ben oltre lo stato di crisi dell’automotive. Se l’autore del fallimento, Carlos Tavares, viene premiato con una liquidazione di 100 milioni di euro, a poco vale invocare il diritto privato che regola i rapporti all’interno di un’azienda privata.
La questione è di natura pubblica: lo Stato italiano non può erogare più un solo centesimo per sostenere un’azienda che dissipa così i capitali. I soldi dei contribuenti italiani non possono finire in quel pozzo di San Patrizio che è diventata Stellantis. Noi in più occasioni e in più sedi istituzionali, abbiamo sottolineato a Stellantis la necessità di un piano industriale chiaro e definito e al governo di ripristinare il fondo per l’automotive: ci vogliono fatti concreti”.
Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione.
Azione, Ruffino: "Non percorribile alleanza con chi vuole resa Europa"
"Affermare, come sostiene Giuseppe Conte, che l’Europa ha scelto la guerra per il solo fatto che aiuta l’Ucraina a resistere all’aggressione della Russia, significa distorcere la realtà dei fatti. Per Azione non è percorribile qualsiasi alleanza con chi propugna la resa dell’Ucraina, e quindi dell’Europa, all’imperialismo aggressivo e guerrafondaio di Vladimir Putin. La postura di Conte di fronte al tema della guerra e della pace è un problema che riguarda il Pd prima di tutto, su cui Elly Schlein dovrebbe esprimersi con chiarezza. È difficile trovare un’intesa se Conte legge nel rapporto di Mario Draghi, europeista della prima ora, una spinta verso la finanza delle armi".
Lo dichiara la deputata Daniela Ruffino, commissario di Azione in Piemonte