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RUFFINO (AZ), VIOLENZE INTOLLERABILI A TORINO, MANCA PREVENZIONE
Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino, segretaria regionale di Azione in Piemonte:
Una violenza cieca e intollerabile ha devastato stasera le Officine Torino, gioiello di architettura industriale. Sono d’accordo sulla necessità di reprimere le manifestazioni violente, ancora più d’accordo sono però c9n un’opera di prevenzione che invece totalmente mancata. Rinnovo ogni volta la mia solidarietà alle forze dell’ordine, costrette a turni massacranti e a correre rischi notevoli. Ma evidentemente troppe cose sono da rivedere nella gestione dell’ordine pubblico in città.
RUFFINO (AZ), PARLAMENTO UNITO SU PIANO GAZA AIUTA ITALIA NON GOVERNO
Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):
È una prova di responsabilità quella a cui sono chiamati tutti i gruppi politici, al di là delle sempre legittime differenze di opinioni e di idee, nel valutare il piano di pace degli Stati Uniti. Vale la pena di ricordare che è stato approvato dalla Lega araba, da Paesi islamici come Indonesia e Pakistan e, con specifiche riserve su alcuni punti, anche da Hamas. Un grande Paese si riconosce quando è chiamato a pronunciarsi su un tema cruciale come la pace e la guerra, e sa farlo con lo slancio generoso di quelle forze politiche che sanno mettere da parte i distinguo e le tentazioni demagogiche sempre in agguato. I partiti di sinistra possono dare prova agli italiani di essere forze responsabili e mature, pronte ad assumere responsabilità di governo. Votare una risoluzione unitaria o comunque riconoscersi nell’indirizzo proposto dalla maggioranza, da Azione e da altri sarebbe un passo significativo e una presa di distanza dalle violenze intollerabili che da giorni occupano strade e piazze e bloccano la vita di milioni di italiani.
RUFFINO (AZ), CONDANNO ATTI VANDALICI CASELLE, SOLIDALE CON FORZE ORDINE
Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino, segretaria regionale di Azione in Piemonte:
Torino non può diventare la capitale italiana della violenza quotidiana. Sono sicura che ai vandali criminali che tentano di forzare i posti di blocco verso Caselle non importa un fico secco della tragedia di Gaza. A loro preme mettere in scena la furia distruttrice contro la società e Gaza diventa solo un pretesto. Chi davvero ha a cuore la sorte dei palestinesi organizza soccorsi umanitari o protesta in modi tali da coinvolgere anche i più tiepidi e refrattari a sposare la causa dei diritti umani calpestati contro i diritti civili.
La politica locale dovrebbe fare più attenzione ed evitare certe indulgenze verso i centri sociali come Askatasuna. Dagli assalti ai cantieri Tav fino alle violenze sulla direttrice di Caselle, a Torino ci sono troppe cose che non funzionano.
STELLANTIS: RUFFINO (AZ), OK NUOVI MODELLI MA SERVE PIANO INDUSTRIALE
Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino, segretaria regionale di Azione in Piemonte:
Ho visitato il Salone dell’Auto di Torino e, in compagnia di altri ospiti, ho potuto visitare gli spazi espositivi di Stellantis e vedere la nuova 500 Hybrid Torino. Il modello sarà prodotto in parte negli stabilimenti storici di Mirafiori. È una buona notizia, ovviamente insufficiente per colmare il deserto produttivo degli ultimi anni. Il settore dell’automotive ha sofferto sicuramente delle incertezze derivate dal Green deal voluto dalla Commissione europea. In Italia si sono aggiunte poi difficoltà specifiche dovute alla gestione a dir poco superficiale di Carlo Tavares.
Tirare fuori un nuovo modello, come nel caso della 500 Hybrid Torino, va bene. Ma è di un piano industriale che ha bisogno Stellantis, i lavoratori e la vasta rete dell’indotto che forse più di tutti sta pagando la crisi di questi anni. Piano industriale significa assumere impegni per i prossimi 4-5 anni, programmare cicli produttivi capaci di anticipare il ciclo del mercato e acquisire le tecnologie necessarie per dotarsi della flessibilità necessaria per fare fronte a eventuali aggiustamenti nelle politiche di transizione. Il Piano Italia di qualche anno fa, andrebbe ripreso e implementato alla luce dei profondi cambiamenti nel frattempo intervenuti. Capisco che fare industria, poi in un settore competitivo e alla ricerca costante di sempre nuove economie di scala sia diventato molto complicato. A maggior ragione serve una capacità programmatoria come non si è più vista dall’epoca di Sergio Marchionne.