Scuole Innovative: avviso di manifestazione di interesse
Il Piemonte potrà presto dotarsi di nuove scuole superiori innovative dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell’efficienza energetica, della sicurezza strutturale e antisismica e degli ambienti di apprendimento.
Come previsto dal decreto attuativo del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca dello scorso 7 agosto, in questa prima fase spetterà alle singole amministrazioni provinciali e Città metropolitana, individuare le possibili aree di intervento per poter cosi partecipare alla manifestazione di interesse, il cui avviso sarà pubblicato nei prossimi giorni dalla Regione Piemonte.
Entro il prossimo 15 ottobre, dopo il processo di valutazione, la Regione dovrà aver selezionato e trasmesso al Miur un numero massimo di 5 manifestazioni di interesse.
Entro il prossimo 15 ottobre, dopo il processo di valutazione, la Regione dovrà aver selezionato e trasmesso al Miur un numero massimo di 5 manifestazioni di interesse.
Dei 300 milioni di euro messi a disposizione dalla legge “La Buona Scuola”, da distribuire a livello nazionale in base alla popolazione e alla densità scolastica, 19 milioni spetteranno al Piemonte. La costruzione delle scuole sarà finanziata dall’Inail e il canone sarà sostenuto dal Miur. Gli enti vincitori dovranno invece sostenere gli oneri per la progettazione e l’eventuale bonifica dei siti.
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L’obiettivo, in questo momento, è l’individuazione di localizzazioni (e non di progetti) per la realizzazione di edifici che, sull’intero territorio nazionale, saranno costruiti seguendo progetti innovativi. Le aree individuate a livello regionale saranno oggetto, in una seconda fase, di un grande concorso di idee tra i professionisti, finalizzato a sperimentare nuovi modelli di edilizia scolastica. Gli enti potranno poi affidare al vincitore del concorso (tra quelli che hanno partecipato per la loro area) la progettazione definitiva ed esecutiva.
La scelta dell’area scolastica dovrà tenere in conto di alcuni criteri fondamentali: il livello dell’innovazione didattica, il numero di alunni coinvolti, ma anche il coordinamento con l’istituzione scolastica autonoma per accogliere nuove forme di spazi educativi; la disponibilità di specifico servizio di trasporto che garantisca collegamenti adeguati al territorio e all’utenza; dell’integrazione scuola lavoro con possibilità di raccordo con il tessuto economico di riferimento.