RNEWS comunicati stampa - emergenza Coronavirus




CORONVIRUS: RUFFINO (FI), 'SENZA LIQUIDITA' FASE 2 E' FASE TERMINALE ECONOMIA' 

"Abbiamo capito che il governo, senza mai, non dico ascoltare ma almeno riferire in Parlamento, ha costruito la fase 2 dell'emergenza su un principio economico e non sanitario come vorrebbe far credere: tutte le aziende il cui fatturato dipende dalle esportazioni possono riaprire dal 4 maggio. Tutti gli altri soggetti la cui attività non è legata all'export sono pregati di rimanersene a casa". Lo sottolinea Daniela RUFFINO, deputata di Forza Italia. "Perché una strategia simile avesse un senso sarebbe stato decisivo impostare una conseguente politica di sostegni economici mirata a quei settori del terziario e dei servizi che stanno pagando un prezzo sanguinoso. La liquidità per i piccoli commercianti, bar, parrucchieri, centri estetici e artigiani è stata vista con la stessa frequenza con cui esce il 6+1 al Superenalotto". "La fase 2 del governo Conte si trasformerà presto nella fase terminale di quel ceto medio fatto di bottegai, commercianti e autonomi molti dei quali non vedranno mai la fase 3. Questo governo sta realizzando un'imponente desertificazione sociale nel segno della decrescita felice cara ai grillini. È da chiedersi come possa il Pd assecondare una tale strategia".





FASE 2: NAPOLI E RUFFINO (Fi), CIRIO RIAPRA IL PIEMONTE 


"Dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, mi aspetto il coraggio e la chiarezza mancati al presidente del Consiglio. Vietare il consumo di cibo take away o ritardare la riapertura di bar, parrucchieri, ristoranti, centri estetici significa amplificare i danni gia' terribili subiti dal tessuto economico e sociale della nostra Regione". Cosi', in una nota, Osvaldo Napoli e Daniela RUFFINO, parlamentari piemontesi di Forza Italia. "La prudenza invocata dal presidente Cirio e' giusta - aggiungono gli esponenti azzurri - ma per praticarla e' sufficiente attenersi ai consiglio del virologo Bassetti, primario del San Martino di Genova: indossare la mascherina e i guanti in ogni occasione pubblica, lavarsi spesso le mani, rispettare la distanza sociale e ogni locale pubblico deve attrezzarsi con il dispenser e sapone igienizzante. Poche e chiare regole alle quali i cittadini si sono abituati in questi due mesi. Bene farebbe il presidente Cirio ad ascoltare l'appello dei rappresentanti della piccola e media impresa, per capire il fiato grosso in cui si trovano molte aziende. Ritardare la riapertura, oltre ai problemi sanitari, significa piegare le ginocchia alla ripresa economica". 






CORONAVIRUS: RUFFINO (FI) SE TEMA È SICUREZZA APRANO TUTTI 


Almeno Orban esercita i pieni poteri con il voto del parlamento
"Come si puo' accampare la questione della sicurezza come motivo per il rinvio dell'apertura? Dopo due mesi in cui ogni italiano ha imparato a circolare con mascherina, a usare i guanti in determinate situazioni, ancora si invoca la sicurezza? Suscitano rabbia alcune delle prediche quotidiane ammannite dall'esperto di turno. E suonano come chiari pretesti per giustificare l'immotivato rifiuto del governo di far riaprire parrucchieri, estetiste, bar, pasticcerie e ogni altra attivita' autonoma". Lo afferma Daniela RUFFINO, deputata di Forza Italia. "Dal 4 maggio - dice RUFFINO - si potra' salire su un bus o sulla metro e trovarsi a un metro di distanza con almeno altre venti persone. Ma non si potra' entrare, uno o due per volta dal parrucchiere o nel bar. La coercizione imposta dal governo con atti amministrativi senza mai un voto del Parlamento, si conferma ogni giorno di piu' come un abuso di potere. Saro' in piazza - aggiunge - a fianco dei parrucchieri e delle altre categorie che si ritengono penalizzate naturalmente, indossando la mascherina e rispettando la distanza sociale. Si puo' protestare anche in epoca di coronavirus. Viktor Orban, del quale poco condivido, almeno ha avuto il buon gusto di farsi votare i pieni poteri dal Parlamento".






CORONAVIRUS, RUFFINO (FI): GOVERNO PER PAURA UCCIDE IL PAESE


“Con la conferenza stampa di ieri il presidente Conte ha raggiunto un nuovo record di annunci che hanno seminato il panico tra parrucchieri, estetiste, proprietari di bar, ristoratori. Altri 30 giorni di chiusura delle attività sono insostenibili come sono insufficienti i 600 euro per le partite Iva, hanno il sapore di una beffa. L’esecutivo avrebbe dovuto piuttosto definire delle regole per la riaperture e invece ha deciso di privare migliaia di persone, di attività, della possibilità di ripartire e salvarsi. Il governo, anziché mostrare coraggio, ha ingranato una pericolosa retromarcia che pagheranno i cittadini”.Lo afferma, in una nota, Daniela RUFFINO, deputata di Forza Italia.“Altre settimane di chiusura non faranno che decretare di fatto la morte di molte realtà, che magari si trovavano in crisi già prima del lockdown. Va bene la prudenza ma con la paura mostrata dall’esecutivo l’Italia muore. La riapertura di molte attività avrebbe una ricaduta positiva per le casse dello Stato che risparmierebbe in bonus e cassa integrazioni”, conclude.






RUFFINO (FI): SU TRASPORTO PUBBLICO GIOVA SUCCESSO FASE 2 


"Bene hanno fatto i sindaci delle aree metropolitane a esigere indicazioni chiare, possibilmente prescrittive, per organizzare la ripresa della mobilità urbana, punto cruciale per il successo della fase 2. La questione è complessa ma decisiva: il numero dei passeggeri su una carrozza della metro o sul bus non è una variabile indipendente ma è strettamente connesso agli orari del lavoro, quindi più flessibile sarà l’orario in ufficio e in fabbrica, meglio si potranno organizzare i trasporti pubblici urbani". Lo dichiarazione Daniela RUFFINO, deputata di Forza Italia.
“Questione altrettanto rilevante riguarda il trasporto pubblico interurbano. I lavoratori e gli studenti di un Comune, penso al mio Giaveno, che devono raggiungere,la fabbrica o la scuola in un paese vicino, in che numero potranno accedere sugli autobus o sui treni locali? Chi è che certifica la sanificazione del mezzo a fine corsa e, soprattutto, a fine giornata? Sono questioni sulle quali il governo deve dire una parola chiara, come pure la Regione, titolare della concessione del servizio. Per questi motivi è indispensabile che il sindaco dell’area metropolitana convochi il Consiglio non appena il governo avrà messo a punto la disciplina di trasporto", conclude RUFFINO. 

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