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UCRAINA: RUFFINO, FRA UE E MELONI NON È CHIARO CHI TIFA CONTRO ITALIA
La presidente Meloni è arrivata al famoso bivio di Nanni Moretti e deve essersi chiesto: mi noto di più se non vado oppure se vado e me ne sto in disparte? Da quando è a palazzo Chigi, la seconda opzione ha sempre prevalso: Meloni ha scelto, per se e per l’Italia, di restarsene appartata sul piano diplomatico e politico. Non faccio e mai farò il tifo contro il mio Paese, non sono autolesionista fino a questo punto. Mi chiedo anche: siamo sicuri che a tifare contro l’Italia siano l’Unione europea, Macron e Scholz e non, come sospetto, le velleità sovraniste della stessa presidente del Consiglio e della sua maggioranza? L’Italia sta fornendo aiuti importanti all’Ucraina, sul piano umanitario e militare.
Perché questo impegno generoso non ha il suo bravo ritorno diplomatico e politico? Che cosa spinge Parigi e Berlino a muoversi in sintonia, nonostante le attuali difficoltà nelle loro relazioni? Io cercherei le cause in Italia, più precisamente nel sentimento europeista tiepido se non freddo del governo Meloni. Nella sua postura stabilmente rivendicativa e di contestazione alle decisioni della Commissione o del Consiglio europeo. Siamo un po’ come quei parenti lamentosi a cui non va mai bene niente e si sentono vittime di immaginarie persecuzioni, complotti o esclusioni: ma evitano accuratamente di chiedersi in cosa sbagliano ritenendo che siano sempre e solo gli altri in errore. È così che l’Italia di Meloni si accomoda in fondo al tavolo e non più al centro come è stato per 18 mesi grazie a Mario Draghi.
UCRAINA: RUFFINO, MELONI HA CANALI DIPLOMATICI O INSEGUE SEMPRE EVENTI?
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni rischia di passare alle cronache nel ruolo sgradevole dell’invitata “del giorno dopo”. Stasera non sarà a Parigi, al vertice di Macron con Zelenski e Scholz. Due settimane fa, al vertice di Biden con Suniak, Macron e Scholz soltanto qualche ora prima dell’inizio palazzo Chigi comunicò che anche Meloni sarebbe stata contattata. Sempre due settimane fa il vice cancelliere tedesco e il ministro dell’economia francese volarono a Washington per un incontro di chiarimento sulla politica americana di contenimento dell’inflazione, ma dell’Italia non c’era traccia. È naturale chiedersi: palazzo Chigi ha efficienti canali diplomatici oppure deve sempre inseguire gli eventi? Oppure la presidente Meloni ha difficoltà a relazionarsi con i Paesi leader dell’Unione europea?