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Incidenti lavoro, Ruffino (Az): “Fermare strage, servono misure concrete”

“Ieri la morte di un uomo di 55 a Leini, in provincia di Torino, mentre stava lavorando. A quasi 24 ore, un nuovo incidente sul lavoro, questa volta a Burolo, sempre nel torinese, dove un operaio è rimasto ferito. Quanto sta accadendo, non solo in Piemonte, ma nell’intero Paese, non è più accettabile. Abbiamo chiesto più volte alla ministra Calderone di intervenire per aumentare la sicurezza sul lavoro perché quanto è stato fatto non è evidentemente sufficiente: servono maggiori controlli, ispettori, tutele e certezze. Di volta in volta ci ritroviamo ad esprimere dolore e vicinanza ai familiari delle vittime, ma non possono restare atti formali. Servono azioni concrete per fermare queste continue tragedie. La vita è un diritto, non può essere distrutta sul luogo di lavoro”.

Lo dichiara la deputata e segretaria regionale di Azione in Piemonte, Daniela Ruffino.




TORINO: RUFFINO (AZ), DA PD E M5S SEGNALI DI FUTURA INGOVERNABILITÀ

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino, segretaria regionale di Azione in Piemonte:

     C’è un muro di incomprensione e di ostilità personale fra chi governa e chi ha governato Torino. Pd e M5S sono alla ricerca di un’alleanza resa quasi impossibile dalla dura contrapposizione che si è sviluppata negli ultimi anni fra Appendino e Lo Russo. È vero che la legge elettorale dei Comuni assicura in ogni caso l’elezione del sindaco, ma nessuna legge elettorale è in grado di cancellare risentimenti e ostilità fra personalità forti.

La sicurezza è diventata una delle principali criticità per la città di Torino, conseguenza diretta delle difficoltà economiche e del crescente disagio sociale.

  L’amministrazione Lo Russo non ha brillato per lungimiranza né per le iniziative a sostegno di servizi sociali in forte sofferenza. Oltre alle incertezze incomprensibili sulla necessità di sgomberare gli spazi sequestrati da Askatasuna. La città avrà sicuramente il sindaco, perché così stabilisce la legge, ma dubito che il clima di contrapposizione agevolerà l’amministrazione. La legge elettorale nei Comuni non prevede l’unica cosa davvero utile alla nostra città: la possibilità di dar vita a coalizioni ampie, in grado di superare la logica maggioranza-opposizione.




RUFFINO (AZ), MELONI HA RAGIONE E INSIEME SBAGLIA SULLA UE

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):

     Il lessico è importante, nel quadro di grave tensione internazionale è decisivo e diventa micidiale come un’arma. A maggior ragione lo è nel discorso pubblico sempre più arroventato in Italia. La presidente Meloni ha ragioni da vendere quando rimprovera a una certa sinistra di avere con cinismo minimizzato se non esultato per l’assassinio di Kirk. Bene. Poi le chiedo: ora, vogliamo uscirne? Vogliamo fermare la macchina della propaganda proprio per rispettare la morte di Charlie Kirk? Le politiche dell’Unione europea sulla transizione green sono state sbagliate e deboli e dannose quelle sull’immigrazione irregolare. Si può dire così invece che dire, come Meloni dice, “mettiamo fine alla Ue ideologica della sinistra?”. Perché quelle politiche hanno avuto l’avallo del Ppe e dei liberali, forze non esattamente ideologiche.

     Credo, e sono convinta, che un diverso approccio lessicale ai problemi sia la chiave di volta per far scendere la febbre nel discorso pubblico. Meloni rivendica, del tutto legittimamente, di voler cambiare le politiche dell’Unione e anch’io ritengo necessaria una svolta sui dossier importanti. Ma non serve una svolta “contro” qualcuno, serve una svolta “per” fare cose migliori e più utili per l’Europa e i cittadini europei.




RUFFINO (AZ), SENTENZA TORINO UMILIA LUCIA E AMPLIFICA VIOLENZA

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):

     Massacrare di botte la propria moglie e vedersi condannato a un anno e mezzo di prigione per lesioni ma non per i maltrattamenti inflitti, è la sentenza sconvolgente uscita dal Tribunale di Torino. Ne esce umiliata Lucia Regna e con lei le troppe donne che condividono la sua condizione. È vero, come sostiene la ministra Roccella, che sarebbe di grande utilità organizzare corsi formativi per i magistrati quando sono chiamati a giudicare vicende di violenza domestica. Il vero buco nero rimane, a mio giudizio, la formazione dei ragazzi nelle scuole. È utile formare chi deve giudicare i fatti, ancora più utile e urgente è formare chi quei fatti procura con i suoi comportamenti. Il ricorso della Procura colma solo in parte il vulnus prodotto da una sentenza incomprensibile, disallineata non solo rispetto alle leggi ma soprattutto rispetto al sentimento comune.

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