Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, articolo 199. Adozione del Progetto di Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione e proposta al Consiglio regionale della relativa approvazione.
La disciplina della gestione
dei rifiuti a livello nazionale è contenuta nella Parte IV del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152 recante “Norme in materia ambientale”.
Tra i principi contenuti nel
decreto legislativo del 2006, fondamentale importanza viene assegnata
all’aspetto programmatorio, riconoscendosi al Piano regionale di gestione dei
rifiuti la funzione di strumento principale per il raggiungimento della
corretta gestione integrata dei rifiuti e degli ambiziosi obiettivi del sistema
di gestione che consentono di ottenerne la riduzione in termini di quantità,
volumi e pericolosità, l’incremento del riciclaggio, nonché l’autosufficienza
per lo smaltimento dei rifiuti urbani.
L’articolo 199 del decreto
legislativo 152/2006 prevede infatti che “le Regioni, sentite le Province, i
Comuni e, per quanto riguarda i rifiuti urbani, le Autorità d’Ambito […]
predispongono e adottano Piani regionali
di gestione dei rifiuti”. Tali Piani comprendono l’analisi della gestione
dei rifiuti esistente nell’ambito geografico interessato, le misure da adottare
per migliorare l’efficacia ambientale delle diverse operazioni di gestione dei
rifiuti, nonché una valutazione del modo in cui i piani contribuiscono
all’attuazione degli obiettivi e delle disposizioni della parte quarta del
decreto legislativo 152/2006.
La legge regionale 24 ottobre
2002, n. 24, in coerenza con la normativa nazionale vigente, all’articolo 5,
disciplina il procedimento di adozione del Piano regionale di gestione dei
rifiuti e prevede che il Piano sia vincolante per i comuni, le province, le autorità d’ambito e per la relativa
attività di pianificazione, nonché per tutti i soggetti pubblici e
privati che esercitano funzioni e attività in materia.
Il Settore Programmazione
Gestione Rifiuti della Direzione Ambiente (ora Settore Ciclo Integrato dei
Rifiuti e Servizio Idrico Integrato), nel 2005, ha avviato l’iter di revisione
e aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti attualmente
vigente, approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 436-11546 del
30 luglio 1997 per l’adozione del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti
urbani, soggetto alla Valutazione Ambientale Strategica ai sensi della legge
regionale 40/1998, del decreto legislativo 152/2006, secondo le procedure
definite dall’atto di indirizzo regionale in materia di VAS, approvato con
deliberazione della Giunta regionale n. 12-8931 del 9 giugno 2008.
Con la deliberazione della Giunta regionale
n. 44-12235 del 28 settembre 2009 è stata adottata la Proposta di Progetto di
Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione,
corredata del Rapporto Ambientale e della relativa Sintesi non tecnica.
Con la deliberazione della Giunta regionale 8
febbraio 2010, n. 34-13218 è stato
espresso parere positivo circa la compatibilità ambientale della Proposta di
Progetto di Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di
depurazione, con l’indicazione che in fase di adozione definitiva ed
approvazione del Piano siano osservate le prescrizioni ed indicazioni contenute
nella relazione tecnica allegata al parere di compatibilità ambientale.
Successivamente a tale fase, nonostante la
procedura sia rimasta formalmente aperta, l’iter di approvazione del Piano
regionale ha subito un significativo rallentamento, anche dovuto alla
coesistenza del distinto iter di approvazione del disegno di legge regionale di
revisione della governance del sistema integrato di gestione dei rifiuti
urbani, attuativo della normativa nazionale di settore e dell’articolo 2, comma
186 bis della legge 191/2009 (Finanziaria per il 2010).
Il
nuovo sistema di governance regionale in materia di rifiuti urbani è ora
disciplinato dalla legge regionale 24 maggio 2012, n. 7 (Disposizioni in
materia di servizio idrico integrato e di gestione integrata dei rifiuti
urbani) che, nel prevedere l’istituzione delle Conferenze d’Ambito per
l’esercizio associato delle funzioni di organizzazione del servizio di gestione
integrata dei rifiuti urbani tra Province e Comuni appartenenti a ciascun
ambito territoriale ottimale, all’articolo 14 introduce un periodo transitorio
per cui, fino alla effettiva costituzione delle nuove Conferenza d’Ambito,
continuano a svolgere la loro attività i Consorzi e le Associazioni d’ambito
costituitesi ai sensi della legge regionale 24/2002. La predetta disposizione
transitoria esplica ancora i suoi effetti benché sia già scaduto il termine
previsto dalla legge regionale per la costituzione della Conferenza d’ambito.
L’esigenza di concludere
l’iter di approvazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani si è
poi palesata di estrema urgenza nel corso del 2013 - oltre che per la necessità
di dotarsi di uno strumento aggiornato per
raggiungere gli obiettivi comunitari e nazionali di riduzione e riciclaggio
dei rifiuti e per garantire l’autosufficienza di smaltimento – per adempiere al
dettato delle direttiva comunitaria 2008/98/CE che prevede che entro il 12
dicembre 2013 le Regioni approvino o adeguino il loro Piano di gestione dei
rifiuti.
Proprio in riferimento a tale
adempimento la Regione Piemonte, tramite il Ministero dell’Ambiente, della
Tutela del Territorio e del Mare, in data 28 gennaio 2015 ha ricevuto una
richiesta di informazioni dall’Unione Europea, il cosiddetto procedimento “EU
Pilot” n. 7043/14/ENVI con cui la competente Commissione europea ha richiesto
notizie sullo stato di attuazione degli articoli 28 e 30 della direttiva
2008/98/CE sul Piano di gestione rifiuti.
La richiesta della Commissione
europea è giunta in un momento di avanzata fase di definizione della nuovo
Progetto di Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, che è stato
aggiornato con i dati di produzione dei rifiuti dell’anno 2013 e prevede un
traguardo temporale di previsione all’anno 2020.
Il Progetto di Piano regionale di gestione dei
rifiuti urbani 2015-2020 oggetto della presente deliberazione, dunque, analizza
la situazione esistente, effettua una stima della produzione dei rifiuti urbani al 2020,
definisce gli obiettivi programmatici per la gestione dei rifiuti urbani, ivi
compresi gli obiettivi di riduzione, in conformità al Programma di prevenzione
della produzione dei rifiuti nazionale, individua i fabbisogni impiantistici
per garantire il recupero della frazione organica e l’autosufficienza dello
smaltimento dei rifiuti urbani e definisce i criteri tecnici, le azioni, le
iniziative e le risorse da attivare per l’attuazione della pianificazione
regionale.
In particolare, il Progetto
individua i seguenti obiettivi generali:
-
riduzione del 5% della produzione dei rifiuti
urbani per unità di PIL in aumento rispetto al 2010;
-
raggiungimento degli obiettivi di raccolta
differenziata del 65% a livello di ciascun ambito territoriale;
-
raggiungimento del 50% del tasso di riciclaggio
al 2020;
-
avvio a recupero energetico delle sole frazioni
di rifiuto per le quali non è possibile il recupero di materia;
-
abbandono del ricorso alla discarica per rifiuti
riciclabili e recuperabili; conferimento in discarica esclusivamente per i
rifiuti trattati con stabilizzazione della frazione umida;
-
autosufficienza di smaltimento dei rifiuti
urbani non pericolosi prioritariamente a livello di ambito territoriale;
-
promozione di sistemi di gestione dei rifiuti in
grado di ridurre i gas climalteranti;
-
sviluppo
di mercati per materiali derivanti dal riciclo dei rifiuti.
A ciascun obiettivo sono
correlate specifiche e concrete azioni che i soggetti competenti saranno
chiamati ad attuare.
Posti tali obiettivi da
perseguire, il Progetto di Piano effettua la stima della produzione dei rifiuti
all’anno 2020 pari a circa 1.900.000 tonnellate complessive. Considerato che
almeno il 65% dei rifiuti deve essere raccolto in modo differenziato e avviato
a riciclaggio e recupero, la stima della produzione dei rifiuti da avviare a
smaltimento risulta essere di circa 670.000
tonnellate.
Coerentemente con quanto
stabilito dalla disciplina comunitaria, il ricorso allo smaltimento in
discarica è previsto esclusivamente per il rifiuto che non può essere
recuperato né come materia né come energia.
Dal punto di vista
dell’organizzazione territoriale il Progetto di Piano ha analizzato i dati ed
effettuato le stime sulla base di un’articolazione corrispondente al territorio
degli ambiti territoriali ottimali come previsti dalla legge regionale 7/2012.
Si tratta di quattro ambiti corrispondenti al territorio delle seguenti
province: Novarese, Vercellese, Biellese e Verbano Cusio Ossola (ambito 1);
Astigiano e Alessandrino (ambito 2); Cuneese (ambito 3) e Torinese (ambito 4).
Dall’esame dei flussi e dagli
approfondimenti effettuati in sede di valutazione ambientale strategica è
emerso che l’insufficiente quantità di rifiuti indifferenziati prodotti
singolarmente dagli ambiti 1 e 2 rende opportuna una gestione unitaria di tali
ambiti relativamente alla dotazione impiantistica. Il Progetto di Piano ha
conseguentemente preso atto di tale scenario.
Per quanto riguarda il trattamento dei
rifiuti urbani indifferenziati il suddetto Progetto promuove la valorizzazione
degli impianti esistenti sul territorio regionale, ottimizzando e
modificando/integrando le linee impiantistiche finalizzandole alla produzione
di combustibile solido secondario (CSS), in particolare per gli ambiti 1 e 2.
Il Progetto di Piano non prevede quindi la realizzazione di nuovi impianti per
il trattamento del rifiuto urbano indifferenziato, così come non prevede la
realizzazione di nuovi impianti di termovalorizzazione.
Il Progetto di Piano pone attenzione alla necessità di
garantire comunque un’autosufficienza regionale di smaltimento dei rifiuti urbani
non pericolosi mediante una collaborazione tra i vari ambiti territoriali, il
che può rappresentare una base di partenza per supportare un’eventuale
evoluzione della normativa regionale verso un ambito unico a scala regionale
per la governance della parte impiantistica.
Per quanto riguarda il trattamento della frazione organica
proveniente dalla raccolta differenziata il Progetto di Piano mira a promuove
il completamento dell’impiantistica, favorendo lo sviluppo di impianti
“integrati” di trattamento anaerobico/aerobico, eventualmente valutando il
potenziamento delle linee impiantistiche già presenti sul territorio.
Per lo smaltimento finale in discarica
il Progetto di Piano quantifica le volumetrie da realizzare, prevedendo che
tale fabbisogno possa essere soddisfatto mediante la realizzazione di nuovi
impianti o, in via preferenziale, procedendo ad un potenziamento di quelli già
esistenti, tale da garantire le esigenze di smaltimento richieste.
Il Progetto di Piano auspica infine
che si possa svolgere a livello dell’intero territorio regionale un’azione di
coordinamento delle politiche gestionali che gli ambiti territoriali piemontesi
intendono perseguire in merito all’impiantistica ed alle operazioni dedicate al
trattamento e/o smaltimento della frazione residuale dei rifiuti urbani.
Unitamente al Progetto di
Piano il Settore Ciclo Integrato dei Rifiuti e Servizio Idrico Integrato ha
provveduto ad aggiornare il Rapporto Ambientale e, in data 2 aprile 2015, a
trasmettere all’Organo Tecnico regionale - composto dalle Direzioni Ambiente,
governo e tutela del territorio, Sanità, Agricoltura, Opere pubbliche, difesa
del suolo, montagna, foreste, protezione civile, trasporti e logistica,
Competitività del sistema regionale e ARPA Piemonte in qualità di supporto
tecnico - gli elaborati tecnici relativi al Progetto di Piano regionale di
gestione dei rifiuti e dei fanghi di depurazione ai fini della revisione
prevista, ai sensi dell’articolo 15, comma 2, del d.lgs. 152/2006, a seguito
dell’espressione del Parere motivato di compatibilità ambientale espresso dalla
Regione Piemonte con deliberazione della Giunta regionale n. 34-13218 dell’8
febbraio 2010.
Come già richiamato detto
Parere motivato esprimeva parere positivo circa la compatibilità ambientale della
Proposta di Piano, adottata dalla Giunta Regionale con deliberazione n.
44-12235 del 28 settembre 2009, a condizione che in sede di adozione definitiva
ed approvazione del Piano fossero osservate le prescrizioni ed indicazioni
fornite e a condizione che fosse verificato che le prestazioni ambientali
risultanti dallo scenario vincente (in grado di offrire la migliore
salvaguardia dell’ambiente e della salute umana) fossero mantenute anche in
presenza di eventuali soluzioni organizzative territoriali diverse da quelle
contenute nella Proposta ovvero nel caso di ricorso a soluzioni impiantistiche
sperimentali, in grado di offrire prestazioni ambientali non inferiori alle
Migliori Tecniche Disponibili.
Con nota del 6 maggio 2015
prot. 14129/A16.13.0 l’Organo Tecnico Regionale ha preso atto che il nuovo
Progetto di Piano ha provveduto a recepire tutte le osservazioni effettuate in
sede di parere nel febbraio 2010 e ha confermato il parere positivo già
espresso provvedendo altresì ad indicare alcune ulteriori osservazioni e
richieste di integrazione che sono già state inserite nel Progetto di Piano
allegato alla presente deliberazione.
Il Progetto di Piano è stato
infine trasmesso alle Province ed alla Città Metropolitana di Torino, alle
Delegazioni regionali delle associazioni di comuni e dell’Unione nazionale
comuni, comunità e enti montani, alle Associazioni di Ambito territoriale
ottimale e ai Consorzi di bacino per l’esame congiunto del documento e per
l’assunzione del parere della Conferenza regionale dell’Ambiente, istituita
dall’articolo 13 della legge regionale 7/2012.
La Conferenza regionale
dell’Ambiente, riunita nella seduta del 13 maggio 2015, ha espresso
all’unanimità dei presenti parere favorevole al Progetto di Piano regionale dei
rifiuti urbani, manifestando l’esigenza di procedere speditamente alla sua
approvazione in quanto è ormai generalmente sentita la necessità di disporre di
elementi certi e condivisi per una efficace programmazione.
Dato atto che le osservazioni
e le precisazioni tecniche richieste dai
membri della Conferenza regionale dell’Ambiente, ivi comprese quelle relative
al Piano di monitoraggio, sono già state accolte e incluse nel Progetto di
Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione
allegato alla presente deliberazione;
visto
il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;
vista
la legge regionale 24 maggio 2012, n. 7;
visto
l’articolo 5 della legge regionale 24 ottobre 2002, n. 24;
sentita
la Conferenza regionale dell’ambiente in data 13 maggio 2015;
la Giunta
regionale, unanime,
d
e l i b e r a
1) di
adottare, per le ragioni in premessa illustrate, il Progetto di Piano regionale
di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione 2015-2020,
comprensivo del Rapporto Ambientale, del Rapporto Ambientale aggiornato al
2015, del Piano di monitoraggio ambientale e della Dichiarazione di sintesi,
allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante (allegato 1);
2) di
proporre al Consiglio regionale di approvare il Piano regionale di gestione dei
rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione 2015-2020 ai sensi dell’articolo 5
della legge regionale del 24 ottobre 2002, n. 24.
La presente deliberazione sarà
pubblicata, ai sensi degli articoli 39 e 40
del d.lgs. 33/2013, nel sito istituzionale dell’ente, nella sezione
Amministrazione trasparente.