Imu agricola: il decreto è legge, montagna esentata




La Camera ha approvato in via definitiva il decreto sull’Imu agricola, che diventa così legge dello Stato a seguito del caos avvenuto nei mesi scorsi. Una situazione che non ha mancato di imbarazzare il governo, riuscito infine a sanare la normativa. Bocciati tutti gli emendamenti presentati in aula: il decreto è rimasto, così, invariato dall’ultimo passaggio in Senato e arriva così a destinazione dopo un percorso assai accidentato. 




Tutto ha avuto inizio quando, nello scorso mese di novembre, la maggioranza ha deciso di porre mano alla regolamentazione in materia di esenzioni relative all’imposta municipale unica sui terreni agricoli, contenuti nei Comuni ritenuti montani.

Inizialmente, erano stati adottati alcuni criteri legati all'altimetria che avevano provocato una pioggia di reazioni, sintetizzati in un documento promosso dal presidente dell'integruppo per lo sviluppo della montagna on. Enrico Borghi che aveva raccolto oltre 150 firme di deputati democratici contrari ai criteri impostati dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. Successivamente,  come si ricorderà, è intervenuta una sospensiva del Tar, scattata a pochi giorni dal pagamento che ha obbligato così il governo a intervenire d’urgenza per chiarire la situazione, e nella modifica il governo recepiva le preoccupazioni emerse dagli enti locali montani e dai parlamentari affidandosi al criterio di montanità elaborato dall'Istat ai sensi della cosiddetta "montagna legale".

Così, si è scritto l’ultimo capitolo di questa odissea che si è prolungata alcuni mesi, anche se, al momento, rimangono alcuni nodi da sciogliere soprattutto per gli enti locali. A votare a favore della conversione del decreto alla Camera dei deputati, 272 parlamentari, contro i 153 che hanno detto “no” e i 15 astenuti. 

A decadere, con la sospensiva inflitta dal Tar al decreto di novembre era il criterio altimetrico, che il governo ha infine sostituito con la parametrazione di matrice Istat, sicuramente più imparziale.
Con l’approvazione del decreto che sancisce i nuovi principi in merito all’Imu agricola sui terreni dei comuni montani, è stata anche stabilita la formazione di una commissione ad hoc che riveda i criteri utilizzati per il pagamento ed eventualmente intervenga nella stessa normativa approvata quest’oggi. Per il momento, la maggioranza – pur dividendosi, visto che alcuni deputati sia di Ncd che del Pd non hanno votato – ha dunque preferito ratificare il decreto Imu in scadenza, per poi chiudere la partita in sede di approfondimento, magari varando, più avanti, un ulteriore testo riparatore, forse, questa volta, un disegno di legge.

Viene confermata l'esenzione completa per i Comuni che rientrano nella classificazione Istat come totalmente montani, mentre in quelli che rientrano nella categoria dei parzialmente montani vengono esentati solo i terreni che appartengono ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali. Tutto invariato, invece, nei Comuni non montani.

La nuova legge introduce, poi, anche l’esenzione per le piccole isole e una detrazione di 200 euro per quei proprietari di terreni e coltivatori diretti che non versavano l’imposta in base alla famosa circolare del 1993.

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