OSPEDALE DI CARMAGNOLA LA VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO RUFFINO: “LA REGIONE GARANTISCA ALMENO CINQUE SPECIALITA'”
Presentato un Ordine del giorno per aggiungere riabilitazione, urologia e oncologia alle due previste al momento
Con la riorganizzazione della Rete ospedaliera approvata dalla Regione Piemonte, l’Ospedale San Lorenzo di Carmagnola è stato inserito nell’ASL To5 per l’area Sud-Est di Torino, insieme al Santa Croce di Moncalieri e al Maggiore di Chieri.
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Al presidio, che ha il ruolo di ospedale di base sede di pronto soccorso, al momento sono state destinate solo due specialità (medicina e chirurgia generale),rispetto alle 10 attribuite a Moncalieri e alle 9 di Chieri. Su altre 11 l’Asl deve ancora definire una assegnazione.
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“Considerato che stiamo parlando di servizi sanitari d’eccellenza - sottolinea la vicepresidente del Consiglio Regionale, Daniela Ruffino - e che una loro chiusura aggiungerebbe altre difficoltà al territorio Carmagnolese, dove sono stati già chiusi il punto nascita, ostetricia e ginecologia, ho chiesto con un ordine del giorno in Consiglio che la Regione garantisca almeno cinque specialità al San Lorenzo, aggiungendo recupero e riabilitazione, urologia e oncologia, quest’ultima senza letti, ai soli due reparti previsti al momento dalla riorganizzazione ospedaliera.”
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Nell’ordine del giorno si chiede, anche, che le camere operatorie per le specialità di chirurgia generale e urologia siano supportate da unità di letti anti shock (a disposizione sia degli interventi sia per il pronto soccorso), di potenziare le unità di anestesia anche a sostegno del pronto soccorso h24 e di individuare per l’Ospedale di Carmagnola la specialità di Post Acuzie/Lungodegenza, considerata la disponibilità dei posti letto.
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“Noi ci aspettiamo nel Consiglio Comunale aperto del 13 febbraio delle rassicurazioni da parte dell’assessore Saitta, perché, con la delibera approvata dalla Regione a novembre e la nuova di fine gennaio, il timore è che l’ospedale di Carmagnola venga ulteriormente depotenziato e che i reparti presenti attualmente vengano assegnati a Chieri o Moncalieri - aggiunge il consigliere comunale Alessandro Cammarata - A questa insicurezza si somma anche quella sul taglio dei posti letto, che già nel documento di novembre risultava maggiore a quanto previsto dall’ex assessore Cavallera e che, adesso, non sappiamo se peserà ancora di più su Carmagnola. Parliamo di un ospedale di nuova costruzione, con due sale operatorie estremamente attrezzate e una logistica importante per l’utenza locale. L’ipotesi di un ulteriore depotenziamento è negativa e in totale contrasto con le posizioni a favore del nostro presidio ospedaliero espresse, prima del voto, da esponenti del Pd. Ora ci sembra di assistere all’esatto contrario.”
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“Ritengo che questo sia un momento fondamentale per il futuro del nostro ospedale non solo per la città di Carmagnola, ma per tutto il territorio che gravita attorno ad essa - sottolinea Gianluigi Surra - La politica locale deve tornare a farsi sentire ai piani alti.”