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Cybersicurezza. Ruffino (Az): Bene ok a mio odg su supporto ACN a Comuni

“Bene il parere favorevole del governo e il sì dell’Aula all’ordine del giorno a mia prima firma, al ddl cybersicurezza, sulla possibilità per i Comuni di avvalersi del supporto dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) per la notifica di eventuali incidenti per la sicurezza informatica”. Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione, che aggiunge: “I Comuni hanno l’obbligo di notificare eventuali hackeraggi, con tanto di sanzioni in caso di mancate comunicazioni, ma ad oggi non sono previsti stanziamenti per formare il personale alla prevenzione di incidenti e attacchi. Insomma, niente risorse e niente formazione. In altri Stati Ue è prevista per il settore pubblico una specifica attività di supporto da parte delle varie agenzie nazionali per la cybersicurezza, anche in considerazione della nuova normativa comunitaria che prevede di implementare le misure di gestione dei rischi. Per questo – conclude Ruffino – è fondamentale che i Comuni e tutti gli altri enti interessati possano avvalersi delle competenze e del supporto dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale”.




ISTAT: RUFFINO (AZ), EMIGRAZIONE GIOVANI CAUSA PRIMA DI DENATALITÀ

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):

     Rispetto al 2003 in Italia sono diminuiti di 3 milioni i giovani compresi nella fascia d’età 18-34. È una delle istantanee scattate dall’Istat, aggiungo una delle più inquietanti. Se si va 8ndietro al 1994, il numero di giovani che mancano sale a 5 milioni. Si parla di un circa l’8% dell’attuale popolazione. Secondo il rapporto Istat, il calo della popolazione nella fascia giovanile è solo in parte da imputare alla denatalità. La maggior parte è invece imputabile a un flusso migratorio ininterrotto, che dura da oltre 30 anni, verso gli altri Paesi, europei ed extra-europei.


     L’Italia si conferma un Paese inospitale per i giovani, con o senza laurea. Manca il lavoro, quello che si trova è un lavoro “povero”, mal pagato e spesso dequalificato. Il quadro non ha tinte ancora più fosche, sottolinea Istat, solo grazie alla maggiore fecondità degli immigrati, fen9meno che si concentra soprattutto nel Nord Italia.


     Tutte le politiche fin qui messe in campo, da questo ma anche dai governi precedenti, hanno puntato ai sussidi e agli incentivi per la natalità. Trascurando il fattore primario: uomini e donne in età fertile hanno lasciato e continuano a lasciare l’Italia alla ricerca di lavoro e di occasioni di vita altrove. Meloni si risparmi la propaganda elettorale sulle politiche famigliari e si preoccupi invece di come trattenere in Italia chi vuol mettere su famiglia ma lo fa in Germania o in altri Paesi.

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